La titolare dell’agenzia immobiliare Moroni di Piacenza ci spiega come muoversi in un settore delicato. Dalla compravendita di una casa ai contratti di locazione: «Prima regola, evitare il fai da te!» – Intervista a Maria Cristina Moroni
Maria Cristina Moroni, la sua è un’agenzia immobiliare storica nel cuore della città. Si occupa della vendita e degli affitti di ogni tipo di immobile residenziale: dal miniappartamento al rustico. Come “sta” il settore immobiliare?
«Il mercato piacentino – come gran parte di quello italiano – è ancora ingessato, pertanto è un buon momento per comprare visti i prezzi stagnanti. In linea di massima, a dieci anni dalla crisi, si intuiscono comunque segnali incoraggianti. Sarebbe importante perché il rilancio del comparto edile farebbe da traino all’intera economia».
Ha detto che è un buon momento per comprare. Probabilmente saprà che ci sono piattaforme online che permettono di farlo su internet, aggirando la figura dell’agente. Che cosa ne pensa?
«È possibile, molte cose sono possibili. Ma questo non significa che siano anche convenienti».
Alcuni ipotizzano che muoversi da soliequivalga a risparmiare…
«Guardi, non è mia indole guardare in casa d’altri. Certo è che spesso comprare una casa, significa investire sacrifici e sudore. Ha un impatto emotivo forte nella vita delle persone. Le faccio un esempio: con il fai da te è possibile organizzare una vacanza. Male che vada, non si chiude occhio una settimana e poi passa tutto. Con una casa è tutto, enormemente, diverso».
Effettivamente i rischi aumentano. È qui che entra in gioco l’intermediario?
«Preferisco parlare di agente immobiliare. Una figura che deve sì fungere da intermediario, ma non solo. Stiamo parlando di un consulente a tutto tondo. L’agente immobiliare condensa competenze molto trasversali».
Può fare degli esempi?
«Effettuare corrette valutazioni, avere competenze finanziarie, assicurative, legali e fiscali. Non più un “apriporte”, come veniva definito in gergo. Un agente capace sa leggere le esigenze del cliente e fa di tutto per soddisfarle. Eventualmente lo supporta nella scelta dello studio notarile e del mutuo. E poi si instaura un rapporto di fiducia che non deve mai venir meno».
L’agente impone alcune scelte al cliente?
«Assolutamente no. Il cliente deve essere libero di andare da un notaio o da una banca piuttosto che da un’altra. Non si impone, ma si cammina insieme. Un percorso che parte dalla consulenza iniziale, per essere coronato al rogito se stiamo parlando di un acquisto. In mezzo ci sono attente valutazioni: eventuali problemi di catasto, ipoteche, stato di conservazione, notizie sull’affidabilità del costruttore se stiamo parlando di un immobile nuovo»
Un professionista a 360 gradi, insomma. Che dovrà anche aggiornarsi?
«Continuamente. A tal proposito sarebbe auspicabile l’istituzione di un apposito albo professionale.In attesa di questo, posso dire che non si diventa agenti dall’oggi al domani. C’è un corso adeguato e un aggiornamento continuo, indispensabile per leggere l’aspetto burocratico e normativo, in continuo cambiamento. Alcune cose però le porta in dote soltanto l’esperienza: come saper immediatamente decifrare le esigenze del cliente».
Lei è membro della Fiaip (federazione italiana agenti immobiliari professionali) di Piacenza. Che cos’è?
«Si tratta della principale associazione di categoria riconosciuta dalla Comunità Europea. Esiste da oltre 40 anni ed è un punto di riferimento del settore. Solo per fare un esempio, a Piacenza (come in altre province, ndr) abbiamo istituito un osservatorio dedicato al mercato immobiliare. Fra le tante iniziative vi è anche la rilevazione circa l’andamento dei prezzi: lo studio prende in esame i dati, incrocia i trend. Fornisce un’analisi obiettiva dei dati raccolti dalle agenzie aderenti e capillarmente distribuite in tutto il territorio cittadino e provinciale. Una forma di tutela per tutti i cittadini».
Ecco, tornando ai clienti. Abbiamo parlato dell’acquisto di un immobile, ora passiamo alla vendita. Conviene il mandato in esclusiva?
«Spesso sì. Anche qui, si tratta di fiducia. In linea generale permette ad un’agenzia di lavorare con maggiore tranquillità. Anche per il cliente, non spargere in giro un annuncio lo rende più appetibile. Inoltre non c’è una commistione tra diverse tendenze pubblicitarie delle agenzie o variazioni di prezzo che potrebbero far dubitare potenziali acquirenti»
Per quanto riguarda gli affitti?
«A Piacenza si registra un forte aumento della richiesta di appartamenti arredati. Io generalmente opero un’attenta selezione sulle locazioni. Preferisco puntare sulla qualità e risparmiare a tutte le parti fastidiosi grattacapi».
Dalle sue parole emerge una grande passione per questo lavoro. Qual è l’aspetto che le piace di più?
«A distanza di anni non ho perso l’entusiasmo grazie al contatto con la gente. Direi che riuscire ad incastrare le esigenze di tutti, trovare un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte è il succo del mestiere. Sarà così anche nel futuro, non c’è piattaforma online che tenga!».
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