Investigazioni private, indagini aziendali e assicurative, investigazioni difensive per reati penali e bonifiche ambientali, individuazione di sistemi di intercettazione illegali: è un’azione ad ampio raggio quella dell’Agenzia Investigativa guidata da Roberto Marongiu, società di Bergamo che in 20 anni ha realizzato oltre 600 indagini, estero compreso, diventando un punto di riferimento per le investigazioni private e la ricerca di informazioni nel rispetto della privacy.
Quando ci si rivolge all’investigatore privato?
«Ci si rivolge ad un investigatore privato ogni qual volta si ha la necessità di voler conoscere, accertare o recepire informazioni utili a far valere un proprio diritto in sede giudiziaria o per ottenere informazioni preventive prima di prendere decisioni per un futuro privato o imprenditoriale, sempre nella propria sfera di interessi. È, quindi, possibile richiedere un’indagine per ricercare prove finalizzate a verificare la fondatezza di un sospetto».
Sospetti di che tipo?
«I servizi investigativi sono mirati e specifici, finalizzati in più direzioni. È possibile soddisfare le esigenze di privati, piccole e medie aziende, studi legali, società assicurative e grosse imprese commerciali per garantire maggiore sicurezza e controlli a 360° sulla gestione di operazioni, attività, persone, situazioni. La nostra società opera in Italia e all’estero ed esegue investigazioni anche per conto di studi legali nel caso di processi, corredate dalle opportune indagini difensive».
Le investigazioni private violano la privacy?
«L’investigatore lavora sempre nel pieno e totale rispetto privacy, fermo restando gli obblighi di legge generali. L’autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte degli investigatori privati autorizza gli stessi a svolgere indagini aventi specifiche finalità per ricercare ed individuare elementi a favore del relativo assistito, da utilizzare ai soli fini dell’esercizio del diritto alla prova».
Come si svolge un’investigazione?
«Ogni indagine viene condotta con tecniche specifiche relative all’ambito investigativo richiesto. Se prendiamo,ad esempio, il classico caso di infedeltà coniugale si prenderà in esame un periodo medio lungo durante il quale si svolgeranno degli appostamenti e pedinamenti supportati da tecnologie all’avanguardia come localizzatori Gps e telecamere».
E il rapporto con il committente?
«Il committente viene informato periodicamente sullo svolgimento delle indagini in corso e terminati gli accertamenti, l’investigatore privato sarà in grado, attraverso gli elementi raccolti, di stabilire una dettagliata relazione con relative fotografie, video e prove documentate. Finita l’indagine e consegnata la relazione, c’è poi l’obbligo di cancellare tutti dati sensibili ed eliminare il materiale raccolto».
Quali competenze deve avere un investigatore?
«Sono diversi i settori in cui si deve essere specializzati:psicologia giudiziaria, giurisprudenza, sociologia, criminologia e ovviamente un’approfondita conoscenza del corpus normativo. Lavorando in squadra in modo dinamico e congiunto, come in tutti i team vincenti, si ottengono ottimi risultati in tempi rapidi grazie anche all’ausilio di attrezzature e apparecchiature moderne e tecnologie informatiche ed elettroniche avanzate».
A proposito la tecnologia ha cambiato la professione?
«Oggi la realtà è in costante evoluzione, improntata su tecnologie sempre più avanzate e sul mondo dell’informatica connessa al web. Per questo abbiamo adottato sistemi altrettanto avanzati ed eseguiamo analisi informatiche precise e approfondite che includono un totale recupero di dati informatici rilevanti ai fini di un’indagine, sia da pc e cellulari, sia da navigatori satellitari. Siamo una delle poche agenzie abilitate anche all’indagine su Sim Card.
Gps, sistemi di controllo e ausili alle investigazioni vengono inoltre realizzati internamente nel nostro laboratorio con il vantaggio di realizzare strumentazioni su misura sulla base di ogni singola indagine».
Svolgere indagini nei confronti di un dipendente è lecito?
«Si il datore di lavoro può avvalersi di un investigatore privato, esterno all’azienda, per accertare un eventuale assenteismo di un dipendente o un’attività illecita commessa dal lavoratore a danno dell’impresa. Diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno infatti chiarito che sono legittimi i controlli da parte del datore di lavoro sulle attività dei dipendenti quando questa sia giustificata dal comportamento illegittimo del lavoratore. Sempre più frequentemente accade, infatti, che il personale dipendente esibisca reiteratamente certificati medici (ad esempio di malattia) per assentarsi dal lavoro mentre, in realtà, coglie l’occasione per svolgere altre attività lavorative».
Posso effettuare delle investigazioni come privato cittadino?
«No. Senza una licenza del prefetto è severamente vietato ed enti o privati di svolgere investigazioni o raccogliere informazioni su altri individui. Si può incorrere in diverse sanzioni di violazione ai sensi dell’art. 134 del T.U.L.P.S. (Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza)».
Come si diventa, quindi, un investigatore privato?
«Il percorso professionale prevede una laurea triennale in specifiche discipline (scienze dell’investigazione, psicologia, giurisprudenza, etc.) e l’aver svolto con un buon rendimento un periodo di apprendistato, di almeno tre anni,con un investigatore privato autorizzato da almeno 5 anni, in costanza di lavoro dipendente e con esito positivo attestato dallo stesso investigatore».
E se l’investigatore è abusivo?
«L’investigatore abusivo generalmente propone tariffe assolutamente non congrue ai costi effettivi e quindi particolarmente convenienti o eccessive e spesso predilige accogliere il cliente in luoghi insoliti e non presso la propria sede e, le eventuali “prove” raccolte, non sono utilizzabili in sede di giudizio, in quanto acquisite illegalmente. È obbligo difatti dell’investigatore privato autorizzato esporre in modo ben visibile e in evidenza la licenza rilasciata dal prefetto unitamente alla tabella delle operazioni contenente le tariffe applicate e comunicate all’Ufficio Territoriale del Governo. In base all’ultimo decreto D.M 269/2010, l’investigatore privato autorizzato sarà altresì dotato di un tesserino di riconoscimento rilasciato dal ministero dell’Interno e realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. In assenza di questi l’investigatore esercita abusivamente l’attività».
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