In Italia questo è il momento giusto per usufruire dei vantaggiosi incentivi fiscali riguardanti la messa in sicurezza e la riqualificazione degli immobili. Avvalersi degli interessanti sgravi fiscali offerti dal superbonus 110%, previsto dal decreto Rilancio, rappresenta una grande opportunità per rinnovare la propria abitazione. Attorno a questo argomento gravitano ancora molti interrogativi da parte del contribuente: è così semplice richiedere e ottenere questi incentivi? Lo chiediamo ai Geometri Alberto Raggi e Aurelio Uccelli, titolari di AAAssociati Studio tecnico di Arluno, in provincia di Milano, che vantano un’esperienza trentennale nel settore immobiliare e delle costruzioni, con una competenza specifica nel campo della progettazione, della ristrutturazione edilizia e consulenza, anche grazie a sinergie e partnership prestigiose.
Gli sgravi fiscali per gli interventi di recupero degli immobili sembrano essere una grande opportunità…
«Questa è un’occasione importante per riqualificare gli immobili perché si ha finalmente l’opportunità di ammodernare il nostro patrimonio immobiliare dal punto di vista edilizio ed energetico. Un comparto, quello edile, che è rimasto fermo per diversi anni: il momento è propizio per rimetterlo in moto incentivando oltretutto la lunga filiera dei settori ad esso collegati. Senza considerare che riqualificare il patrimonio immobiliare esistente vuol dire accrescere il valore estetico ed economico. Questi sono vantaggi trainati, in un certo senso, da una grande novità…».
Quale?
«Quella che è poi la “vera” novità, l’introduzione della cessione del credito: la possibilità, cioè, da parte del contribuente di cedere il credito fiscale con un esborso molto contenuto. Tutto ciò genera un vantaggio evidente: chi possiede limitate disponibilità finanziarie può accedere a un’operazione che altrimenti non potrebbe intraprendere. Ma c’è anche un altro beneficio: la cessione del credito innesca un interesse nuovo per gli altri bonus».
In che senso?
«Molti conoscono la possibilità di accedere al superbonus, ma non tutti sono a conoscenza del fatto che è possibile usufruire anche degli altri bonus, cumulandoli, cioè godere di diverse agevolazioni fiscali attuando, nello stesso momento, varie tipologie di lavori. Si massimizzano così i vantaggi fiscali».
Di quali bonus parliamo?
«Ad esempio del bonus facciate del 90%, del bonus ristrutturazione del 50%, del sisma bonus dell’85% o del bonus del 36% per le opere di giardinaggio. Ovviamente limitarsi a stilare un elenco delle opere trainate e trainanti può fornire una prima indicazione, ma poi ci sono altri vantaggi innegabili».
Ce li potete illustrare?
«Il primo, più evidente, ma che molti trascurano, è che in futuro ci saranno case di serie A e case di serie B perché l’immobile sottoposto a opere di riqualificazione ed efficientamento energetico si rivaluterà, mentre le case non sottoposte a lavori di miglioria saranno addirittura deprezzate. Un potenziale acquirente preferirà acquistare un’abitazione che è stata oggetto di interventi, rispetto a una non ristrutturata. E non solo per il valore intrinseco, ma anche perché la procedura per l’ottenimento della cessione del credito ha verifiche molto rigide, che mirano a garantire e certificare tutte le conformità . Quindi sarà una sicurezza per il potenziale compratore».
Ci sono altri aspetti da tenere presenti?
«Uno riguarda il nostro prossimo futuro, i cui prodromi sono già sotto gli occhi di tutti, ma che non tutti conoscono: tra le opere previste dal superbonus sono compresi interventi quali l’installazione di un impianto fotovoltaico, l’integrazione di una batteria di accumulo su un impianto esistente o l’installazione di un punto di ricarica, anche detta colonnina, per l’auto elettrica. Sono vantaggi che non percepiamo ancora, ma che toccano una realtà vicinissima. Chi intende installarli adesso può eseguirli a costo zero e nel momento in cui deciderà di comprare un’auto elettrica sarà già dotato di un impianto e non dovrà sostenere una spesa supplementare».
Come ci si muove, quindi, per adeguare il proprio immobile?
«Principalmente bisogna curare gli aspetti burocratici: partendo da un’analisi iniziale delle conformità urbanistiche, edilizie, catastali, verificando che non ci siano abusi oppure opere realizzate senza concessione edilizia o difformità. Poi è sempre necessaria una consulenza da parte di un professionista per vagliare i desideri del cliente, ciò che è realmente fattibile e quali bonus è preferibile applicare. Successivamente bisogna curare il rapporto con la banca per cedere il beneficio fiscale maturato a un terzo soggetto, che può essere la stessa banca, un intermediario finanziario o l’impresa che esegue i lavori. E questa è soltanto la parte burocratica…».
Per quanto riguarda la parte esecutiva?
«Prima di tutto bisogna gestire il cantiere, fare attenzione che non ci siano intoppi o sospensioni o problematiche anche coi fornitori, in modo che i lavori siano garantiti dall’inizio all’esecuzione definitiva, rispettando i tempi previsti. Fondamentale poi è la garanzia di un regolare approvvigionamento di mezzi e materiali e manodopera necessaria».
Qual è il vostro suggerimento?
«Grazie alla nostra esperienza possiamo consigliare di evitare il fai da te perché a fronte di un’opportunità così grande, i rischi di chi non la approccia nel modo corretto sono ovviamente tanti: può succedere di non concludere la ristrutturazione, di non ottenere la cessione del credito o, peggio, di non rispettare i tempi, rischiando sanzioni molto salate. Importante, poi, è evitare di affidarsi a tanti interlocutori diversi che non avrebbero una guida unica e una visione d’insieme».
Come dovrebbe muoversi un cliente per non commettere errori?
«Noi suggeriamo di rivolgersi a un general contractor che sia il riferimento del committente e garantisca tutta la filiera. Sarà lui a occuparsi di tutte le verifiche iniziali, saprà consigliare e indirizzare il committente verso i lavori più adatti, si prenderà l’onere di adempiere a tutte le osservanze burocratiche e, non da ultimo, saprà gestire il cantiere con la giusta competenza, scegliendo materiali certificati e, cosa altrettanto importante, producendo le certificazioni necessarie. Il nostro studio ad esempio, grazie a partnership con qualificate aziende del settore, ha creato un organismo operativo in grado di offrire ai clienti un pacchetto completo che assicuri il rispetto del cronogramma dei lavori, la gestione del cantiere, l’ottemperanza di tutte le formalità burocratiche e nel contempo offra tutte le garanzie attraverso forme assicurative importanti che coprono l’intera opera».
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