Spesso chi acquista un appartamento deve farsi carico del peso di un mutuo che, nel corso degli anni, può diventare insopportabile a causa di accresciute esigenze familiari o di problemi con il lavoro. Il rischio è quello di perdere la casa ed anche il denaro versato. Da qui l’esigenza di individuare soluzioni alternative che, nel lungo periodo, possano consentire alle famiglie italiane di poter risolvere il problema-casa. Ne abbiamo parlato con Alessio Agnusdei, amministratore della società Comaan srl che ha elaborato un progetto proprio nel settore degli investimenti immobiliari.
Da dove nasce la vostra idea di superare gli ostacoli dei prodotti finanziari “classici”?
Non è un mistero che il sogno degli italiani è quello di acquistare un appartamento per dar vita ad una famiglia. Per far questo, si fa ricorso alla stipula di un mutuo e, se non basta, anche a finanziamenti a breve-medio termine. Tutto ciò, con il passare del tempo e con la crescita della famiglia (oltre che con possibili problemi derivanti dal proprio lavoro), può trasformarsi in un incubo in quanto vengono meno le possibilità di pagare i ratei mensili e – allo stesso tempo – di far fronte alle esigenze familiari. Il rischio concreto, a quel punto, è di perdere la casa ed anche i soldi versati.
E quindi voi cosa proponete per superare questi problemi?
Noi abbiamo messo in piedi un gruppo di professionisti che operano in campo legale, finanziario e immobiliare per dar vita ad una proposta meno vincolante e più efficace nel lungo periodo. In sostanza, si può diventare proprietari di un appartamento di 70 metri quadrati nella propria città versando delle comode rate annuali per venti anni. Dopo di che si stipula il rogito notarile e si entra in possesso dell’immobile.
Qual è la reale convenienza di chi sottoscrive contratti di questo tipo?
Intanto non esiste il vincolo di un mutuo e quindi il rischio di azioni giudiziarie si annulla. Per venti anni ci si fa carico di una rata di importo assai limitato (il primo anno è di soli 300 euro) e quindi si può fare ricorso ad una soluzione abitativa in affitto, sapendo bene che dopo venti anni si disporrà di un proprio appartamento. A conti fatti, sommando i soldi spesi per l’affitto e quelli investiti per l’acquisto si arriverà ad un importo nettamente inferiore rispetto a quello che si spenderebbe acquistando casa nel modo “classico”.
Ma da dove nasce questo risparmio? Come si aggira l’ostacolo?
Io faccio l’esempio del progetto (unico nel suo genere) elaborato dalla nostra società. Noi non siamo costruttori e quindi non abbiamo l’esigenza di guadagnare dalla realizzazione degli alloggi. Conoscendo la quantità e la dislocazione territoriale dei nostri clienti con tanti anni di anticipo abbiamo tutto il tempo per acquistare aree edificabili e materie prime in grandi quantità (con notevoli risparmi). Ne deriva che il costo complessivo della costruzione si abbatte notevolmente. Il tutto, a vantaggio del cliente.
Ma oggi dove è possibile fare ricorso a questa opportunità?
La nostra rete è ormai estesa su tutto il territorio nazionale e ci stiamo radicando sempre di più nei singoli capoluoghi di provincia. L’obiettivo è di completare la presenza in tutta Italia con l’ausilio di 500 consulenti.
Questa soluzione da voi prospettata presenta dei limiti?
Si. Purtroppo non sarà possibile soddisfare tutta la richiesta nel momento in cui le proposte di accesso alla nostra formula saranno tante in ciascun territorio. E’ evidente, infatti, che le aree edificabili a nostra disposizione sono limitate e quindi ci concentreremo sull’offerta delle soluzioni più idonee a chi ha creduto per tempo in questa formula, affidandoci la realizzazione dei propri sogni abitativi.
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