
Dalle innovative soluzioni per la connettività domestica ai servizi mobile, passando per l’innovativa FIBRA 300. C’è un’azienda tutta italiana nel campo delle telecomunicazioni e dei servizi accessori- Intervista a Marco Carboni, Ceo di AlternatYva.
Quando nasce l’azienda e a cosa deve il suo curioso nome?
«È stata un’idea imprenditoriale mia e di altri soci, nata circa 10 anni fa, stimolati dall’evidente e problematica realtà del digital divide che di fatto escludeva molte persone dall’accesso alla rete. Il nostro obiettivo era il superamento di questo ostacolo per permettere a tutti di navigare in internet in modo semplice. Siamo nati a Roma e ci siamo presto allargati in tutto il Lazio, dove la tecnologia wireless non era ancora disponibile. Abbiamo puntato sugli accordi con le amministrazioni comunali per posizionare i nostri ripetitori e abbiamo così iniziato a servire cittadini, pubbliche amministrazioni e uffici. Il nome nasce da qui: è una vera alternativa alla connettività classica, un modello di business che facilmente si adatta alle piccole e alle grandi aree metropolitane».
Come riuscite a distinguervi nel settore delle telecomunicazioni che è ormai segnato da una diffusa omologazione?

«Semplicemente anticipando i cambiamenti. Non abbiamo mai fatto concorrenza a qualcosa che esisteva già sul mercato, ma abbiamo sempre investito in nuove tecnologie. Un passo importante è stata la partnership con uno dei principali operatori nazionali, che ci ha permesso di offrire ai nostri clienti un servizio su rete mobile: l’unico Wi-Fi infinito. L’ultima arrivata in casa AlternatYva è FIBRA 300, la fibra ottica che garantisce realmente una connessione ultraveloce, 300 Mb/s».
Come viene individuato uno spazio di mercato?
«Abbiamo una business unit che studia il territorio per farne un’analisi valutando i target di riferimento, l’eventuale copertura internet, la sua tipologia e i competitor. Quindi prepariamo un’offerta calata sulle esigenze dei cittadini».
Che cosa offrite in più rispetto ai competitor?
«La nostra capacità nel trovare soluzioni di connettività fruibili a tutti. Parlando di FIBRA 300 ad esempio, possiamo lavorare puntando sul nostro patrimonio genetico: l’esperienza che deriva dall’aver lavorato concretamente sul territorio comprendendone appieno le esigenze. La tecnologia che utilizziamo è FTTH “fiber to the home”: la fibra ottica arriva fino all’interno di casa dell’utente, bypassando completamente le vecchie cabine in rame».

Ecco, parlando degli operatori che si occupano di fibra ottica, come vi collocate sul mercato?
«Noi siamo completamente indipendenti. Posiamo la fibra e la portiamo dalle principali dorsali fino a casa di ogni cliente. Una cosa auspicabile in questo settore sarebbe prendere spunto dagli Stati Uniti. Mi spiego meglio: sarebbe davvero rivoluzionaria una maggiore sinergia tra i grandi gruppi che portano le dorsali e i piccoli e medi operatori che si occupano della copertura capillare casa su casa».
E in Italia manca questa collaborazione?
«Sì, al momento manca, ma non è mai troppo tardi. Ad esempio, noi siamo disponibili ad avviare una partnership con i grandi gruppi che vogliono investire sul territorio. Insomma, l’unione fa la forza e ne gioverebbe soprattutto il servizio fornito ai cittadini».
E per quanto riguarda i clienti?
«Come già detto, ci interessa stabilire un rapporto di fiducia con i clienti, attraverso un servizio soddisfacente a tutto tondo: dalla qualità dei prodotti

di connettività, all’efficienza del Customer Care fino alla crescente presenza sul territorio dei nostri punti. La user experience deve essere al massimo livello».
E il futuro della connettività da che parte va?
«La novità del futuro consisterà in offerte che integrino servizi di utilizzo quotidiano alla connettività. Per questo stiamo sviluppando progetti di collaborazione con vari Atenei del Lazio, incubatori ed emergenti start up. Ad esempio grazie a particolari dispositivi e App che stiamo per lanciare sul mercato, tutti potranno usufruire di semplici sistemi di domotica o monitorare a distanza un famigliare malato. Servizi come questi sono il fulcro della rete del terzo millennio».
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