Studio Cacopardo: Le strategie più all’avanguardia nel diritto tributario.
Al secondo piano di un prestigioso stabile di via Etnea a Catania, si trova lo studio dell’avvocato Sergio Cacopardo, specializzato in diritto tributario, con più di venticinque anni di esperienza nel settore. Dopo essersi laureato giovanissimo alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania, Sergio Cacopardo decide di specializzarsi in diritto tributario, per questo motivo frequenta un master in diritto tributario e contabilità d’impresa presso la Luiss “Guido Carli” di Roma, assecondando così la sua passione universitaria.
Fino al 94 l’avvocato Cacopardo, ha lavorato nello studio dell’avvocato Salvatore Pettinato a Roma. Nel 2001 aprirà uno studio proprio, in cui si sono formate generazioni di giovani avvocati tributaristi. A Catania ha cominciato a lavorare da subito con i privati, risolvendo difficili casi anche in contenzioso. Successivamente ha cominciato a dedicarsi ai contenziosi delle imprese. Gli avvocati dello studio Cacopardo sono anche esperti nella gestione della crisi d’impresa con particolare riferimento ai debiti tributari. Nel 2007, è stato proprio l’avvocato Sergio Cacopardo a realizzare con successo la prima transazione fiscale in Italia.
Avvocato Cacopardo quali sono i benefici per l’impresa che nascono da una transazione fiscale?
“Moltissimi. In primo luogo, la possibile falcidia del debito tributario: sia dell’imposta che delle sanzioni o degli interessi. L’impresa potrà, anche eventualmente contare su una possibile rateizzazione del debito tributario anche per un tempo maggiore di quello previsto per le ordinarie rateazioni, potendo così gestire al meglio le proprie liquidità. La mia idea attuale è anche quella di collegare la transazione fiscale con la rottamazione dei ruoli prevista da una legge del 2016 ed attualmente riaperta. In tal modo si potrebbe ottenere una falcidia ex lege delle sanzioni, che pure sono crediti privilegiati, senza dover seguire le regole per la falcidia previste dalla legge fallimentare in tema di rispetto dei privilegi”.
Perché l’Agenzia delle Entrate dovrebbe accettare una soluzione transattiva?
“Nell’ultimo decennio, a causa della crisi, sono tante le imprese che risultano morose nei riguardi del fisco. L’imprenditore tende a privilegiare il pagamento degli stipendi dei dipendenti che ad esempio a saldare l’Iva. L’Agenzia delle Entrate nel valutare una transazione fiscale deve prendere in considerazione la salvaguardia dei posti di lavoro e la possibilità di recupero delle somme da un eventuale fallimento”.
Come si concilia la transazione fiscale con la rottamazione?
“Con la rottamazione si risparmiano ex lege, sanzioni ed interessi moratori e coniugando i due istituti non è necessario valutare il pagamento integrale di eventuali crediti aventi grado inferiore a quelli erariali”.
Lei è un precursore per ciò che riguarda la transazione anche il caso di procedimento penale. Potrebbe illustrarci cosa avviene in questi casi?
“In caso di sussistenza di reati penali, la Procura della Repubblica, diventa intermediario tra il debitore moroso e l’Agenzia delle Entrate; sarà la Procura ad interfacciarsi sia con il debitore che con l’Agenzia, incassando la somma convenuta in accordo e poi trasferendola dal fondo di giustizia all’erario. A questo proposito desidero sottolineare che ho trovato grande disponibilità nelle Procure”.
Quanto sono importanti i rapporti personali con i rappresentanti delle istituzioni al fine del buon esito della transazione?
“Sono importanti, ma naturalmente quando si giunge ad un accordo transattivo con il Fisco gli elementi oggettivi devono essere forti. Negli ultimi sei mesi, ho chiuso grossi accordi con il fisco per conto dei miei clienti, arrivando a definire accertamenti importanti”.
Lei lavora soprattutto con avvocati e commercialisti che rappresentano imprese.
“Si, anche se molto dell’attuale contenzioso riguarda cartelle esattoriali e vizi di notifica. Io preferisco sempre il vero tributario”.
Cosa suggerisce ai giovani avvocati che volessero specializzarsi nel campo del diritto tributario?
“Nel diritto tributario c’è spazio, ma si deve avere la capacità di differenziarsi e la voglia di specializzarsi. Chiudo con una frase che mi disse Uckmar quando iniziai,” non ci sono strade che semplificano la vita e che per avere successo si deve studiare due ore in più degli altri”.
L’avvocato Sergio Cacopardo ci dice con un sorriso che ad ispirarlo nelle sue scelte è stato uno zio che gli parlava dei grossi studi tributari di Milano. Da lì il colpo di fulmine e una carriera tutta in ascesa.
SCOPRI DI PIÙ
Leggi l’approfondimento Ansa Cacopardo: Come estendere accordi con fisco in sede di definizione di procedimenti penali tributari
Visita il Sito Studio Cacopardo