Diego Maggio, fondatore dell’Upledger Italia, Accademia Cranio-Sacrale di Trieste, spiega come funziona e come si tramanda la tecnica olistica che si è evoluta dall’osteopatia

La nuova frontiera della medicina è rappresentata senza dubbio dalle tecniche olistiche, che rappresentano delle proposte complementari e correlate alla medicina tradizionale. La tecnica Cranio Sacrale, ad esempio, è un’evoluzione dell’osteopatia, riconosciuta come terapia in molti Paesi esteri, ma solo come tecnica del benessere in Italia. È comunque praticabile da terapisti sanitari o da operatori del benessere. C’è una sola sede, però, dove entrambe queste figure possono apprendere i fondamentali della Tecnica Cranio-Sacrale, acquisendo i cinque livelli di base e poi specializzandosi nelle varie branche: si trova a Trieste, è l’Upledger Italia – Accademia Cranio-Sacrale, e il suo copresidente è Diego Maggio, allievo diretto del fondatore della disciplina, il dottor John E. Upledger, e docente di molti dei livelli di specializzazione.

Che cos’è la tecnica cranio sacrale?
“E’ una tecnica manuale che si avvale di una conoscenza scientifica dell’anatomia e della fisiologia del corpo umano. È una evoluzione dell’osteopatia, approfondita dal medico statunitense John Upledger, di cui sono stato allievo diretto prima in Gran Bretagna e poi negli Stati Uniti, prima di portare la mia esperienza in Italia e fondare l’Accademia Cranio Sacrale di Trieste, unica sede abilitata per la formazione di professionisti”
Come agisce concretamente questa tecnica sul corpo umano?
“Nel concreto si tratta di una tecnica di palpazione non invasiva, con una pressione di tocco che non supera i 5 grammi, che agisce a livello fasciale: utilizza manovre per individuare e liberare limitazioni della mobilità delle ossa che compongono il cranio e la colonna vertebrale fino all’osso sacro, incidendo così anche sui liquidi, le fasce muscolari e le nervature che creano un impedimento al normale funzionamento, lavorando anche nei distretti che non sembrano direttamente coinvolti.

Tutti gli impulsi partono dal sistema nervoso e passano per il sistema cranio sacrale, sistema fisiologico che corrisponde all’anima del fisico: l’esperto sa misurare i cicli di fluido al minuto e capire se c’è qualcosa che non va. L’esperto della tecnica cranio sacrale non ha un ruolo attivo, ma un ruolo passivo: individua la causa di un disagio, che può essere traumatica o emotiva, facendone diventare le persone consapevoli, ristabilendo il corretto flusso corporeo di energia e portando all’auto-guarigione”.
Qual è la sua formazione in ambito sanitario?
“Ho avuto l’opportunità di lavorare con il dottor Upledger, fondatore della tecnica Cranio Sacrale che ha provato scientificamente i movimenti della scatola cranica, in Gran Bretagna, mentre stavo approfondendo i miei studi in osteopatia. Ho vissuto lì fino ai 47 anni.

Insieme abbiamo lavorato su alcuni pazienti e mi ha invitato a trasferirmi negli Stati Uniti per seguirlo. Dopo alcuni anni, però, ho scelto di tornare in Italia e seguire l’Accademia e la formazione di nuovi specialisti. La tecnica è diffusa in più di 170 paesi del mondo e in ogni paese è riconosciuta una sola sede per formare nuovi professionisti, seguendo un protocollo molto rigido”.
In Italia formate nuovi operatori, come avviene questo processo?
“Il primo corso l’ho tenuto nel 1996. I corsi sono aperti a tutti: terapisti già formati nel mondo della medicina, e in questo caso quindi la tecnica diventa specializzazione delle discipline sanitarie, o nel mondo degli operatori del benessere. Nel secondo caso ovviamente il corso sarà più lungo e approfondito, proprio per formare adeguatamente la persona. Ci sono cinque livelli base più varie specializzazioni. I docenti arrivano da tutto il mondo, perché servono determinate specializzazioni per insegnare: io possiedo l’abilitazione a quasi tutte le specializzazioni. Spesso infatti devo andare a insegnare negli Stati Uniti e nelle altre sedi sparse nel mondo. Il mondo della Tecnica Cranio-Sacrale, però, non è fermo, ma in continua evoluzione: bisogna sempre aggiornarsi e ci sono continue innovazioni e scoperte”

In questo mondo, spesso ci sono specialisti improvvisati: da chi stare attenti e da chi diffidare?
“In Italia la burocrazia è complicata. La Tecnica Cranio-Sacrale non è riconosciuta come terapia. Ma può essere utilizzata come tecnica per il benessere della persona da operatori o come terapia da personale già formato dal punto di vista medico e sanitario, o in collaborazione con terapisti, per cui diventa un aggiornamento per i professionisti sanitari, che porta anche all’acquisizione di crediti formativi. Io, ad esempio, in Italia non sono riconosciuto come Osteopata (come invece è avvenuto in Gran Bretagna), in quanto la Tecnica Cranio-Sacrale non è riconosciuta come terapia come avviene invece nei paesi anglosassoni. Questa mancanza di riconoscimento formale della tecnica lascia spazio a chi si improvvisa specialista della Tecnica Cranio-Sacrale, senza esserlo realmente o essendosi formato con modalità diverse da quelle ufficiali e quindi in modo più superficiale. Verificare le reali credenziali del professionista che si ha di fronte è semplice: in Italia l’unica realtà riconosciuta dall’Upledger International, che forma professionisti nella Tecnica Cranio-Sacrale è quella di Trieste. Gli studi, quindi, devono essere stati effettuati qui, per forza”.
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