Ex pilota e appassionato di motori fin da bambino, Patella ha creato l’autofficina per vetture storiche sportive più grande d’Italia diventando punto di riferimento per tutto il mondo

L’autofficina Omega sorge a Zané, un piccolo comune in provincia di Vicenza, ma all’interno dei suoi capannoni arrivano clienti da tutto il mondo che riconoscono l’indiscussa qualità del lavoro di Corrado Patella e del figlio Guido nel restauro e nella sistemazione delle parti meccaniche della propria auto storica. Un lavoro che abbraccia tecnologia e conoscenza artigianale, complesso e che richiede molta passione: perché quello delle auto storiche è un mercato di nicchia che possiede anche un grande valore affettivo. E se piloti e collezionisti attraversano mezzo mondo per affidarsi a Patella, c’è solo un motivo: di lui hanno piena fiducia.

Da cosa nasce la sua passione per le auto?
Già da bambino ero incantato dal rombo dei motori. Mi ricordo che amavo giocare guidando il trattore e seguivo in bicicletta le varie manifestazioni sportive come la Mille Miglia e le altre competizioni che passavano in zona. Ho iniziato così da subito a lavorare in officina seguendo la ricostruzione dei motori, diventando successivamente pilota. Ma ormai ero conosciuto da tutti come meccanico specializzato e sono stati i clienti a venire da me e a convincermi a dedicarmi solo al lavoro di ricostruzione del motore: ero diventato il punto di riferimento di tutti durante le gare. E’ un ambiente piccolo: ci si conosce tutti, appena iniziato questa attività avevo già clienti da tutto il mondo.
Quando conta l’esperienza che ha vissuto nel servizio che offre ai suoi clienti?

E’ fondamentale. Stiamo parlando di auto storiche non più in produzione: bisogna conoscere a fondo le parti meccaniche, i motori, i componenti, i materiali utilizzati per capirne i problemi e diagnosticare cosa non funziona. Non è semplice. Così come è importante conoscere a fondo questi motori per progettare i pezzi di ricambio: non si trovano sul mercato industriale, vanno costruiti artigianalmente secondo le esigenze. Della progettazione se ne occupa mio figlio Guido.
L’autofficina Omega quindi è dotata anche del reparto di produzione dei pezzi di ricambio?
E’ la nostra carta vincente: siamo autonomi, non ci dobbiamo rivolgere a terzi per ordinare i componenti. Li creiamo noi, progettandoli e seguendo determinati procedimenti per fondere il metallo e precisi trattamenti termici. Agiamo su misura e potendo produrli noi per tanti clienti riusciamo anche a conciliarne il costo. E il risultato è ottimale: alcuni pezzi sembrano davvero gli originali, tanto che a volte vengono confusi anche dagli occhi dei più esperti. Inoltre possediamo il magazzino di ricambi più grande d’Italia: sono i clienti stessi che ci avvisano quando ci sono componenti in vendita in giro per il mondo. In questo modo anche i tempi sono più rapidi, sia per la diagnosi, sia per la cura.

Dopo aver sostituito i pezzi mancanti, che servizio offrite ai clienti?
Riassembliamo il motore e lo testiamo, superando anche il rodaggio: in questo modo l’auto torna su strada pronta per essere usata a pieno regime. Sistemiamo anche i telai e svolgiamo un vero e proprio restauro dell’auto storica. I nostri capannoni contengono il magazzino, il reparto assemblaggio motori, il reparto riparazione telai, il reparto macchine utensili e la sala prove motori. Seguiamo l’auto dalla A alla Z. Le auto storiche le definisco immortali, perché nonostante appartengano al passato devono essere perfette e in ordine per funzionare e correre anche oggi.
Lei si definisce un testimone del passato per il futuro. Che significa?
La mia competenza si è creata sul campo, conoscendo dal vivo queste auto. Se non ne conoscessi a fondo i meccanismi non potrei essere così efficiente. Così cerco di tramandare la mia conoscenza che rischia di perdersi, prima di tutto a mio figlio Guido che lavora con me e che ha sempre respirato la mia passione, restandone contagiato. Sarebbe un lavoro impossibile da fare senza passione: queste auto hanno un’anima che va capita e rispettata.

Cosa vuol dire confrontarsi con clienti di tutto il mondo?
Sono loro che vengono qui, parlando spesso italiano. Mi cercano, si informano, sono molto preparati. Però portano una ventata delle loro usanze e tradizioni, soprattutto quando restituisco loro l’auto e mi ringraziano: possiedo una serie di regalini da tutto il mondo, come cioccolatini pregiati e altre stranezze. Per loro l’auto non è una semplice vettura, sono legati affettivamente alla loro vettura. E’ un mercato molto di nicchia, sono collezionisti, sportivi, nobili, personaggi stravaganti. La loro soddisfazione, comunque, è sempre il mio più grande compenso.
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