Tra i trattamenti di medicina estetica più richiesti in vista dell’estate ci sono quelli che consentono di intervenire sulla cellulite. Uno dei più efficaci è sicuramente la carbossiterapia, particolarmente consigliata nel periodo di passaggio dall’inverno alla primavera, quando è più frequente il riacutizzarsi delle problematiche relative alla microcircolazione vascolare. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Elisa Puma, medico estetico e nutrizionista, che esercita nel suo studio di Milano.
Dottoressa, in cosa consiste la carbossiterapia?
“Il trattamento si esegue attraverso un apposito macchinario e consiste nell’inoculazione sottocute di anidride carbonica medicale che agisce sui vasi consentendo di ridurre le alterazioni della microcircolazione. Si tratta di una procedura utilizzata sia in medicina estetica che in angiologia”.
Quali sono i benefici?
“Ripristinando una corretta microcircolazione si va a ridurre la ritenzione idrica e ad agire sulla cellulite. Le alterazioni della microcircolazione, infatti, provocano l’infiammazione delle cellule di grasso: le iniezioni di anidride carbonica, migliorando il microcircolo e l’ossigenazione dei tessuti, riducono l’infiammazione e causano delle microperforazioni sulla membrana di queste cellule, con un conseguente effetto lipolitico. Il trattamento viene utilizzato prevalentemente sul corpo, ma, con flussi più bassi, può essere effettuato anche su viso e collo per ottenere un effetto antiage, poiché riduce la lassità cutanea e stimola la produzione di collagene”.
Come viene erogato il trattamento?
“Si effettua un ciclo di sedute, per un numero che può variare tra otto e sedici, con cadenza settimanale per poi proseguire con una seduta mensile di mantenimento. Il percorso viene definito nel corso della prima visita in base alle caratteristiche e alle esigenze del singolo paziente”.
C’è un periodo più indicato di altri per sottoporsi alla carbossiterapia?
“Il trattamento può essere effettuato in qualsiasi momento dell’anno, ma di solito si raccomanda di eseguirlo tra febbraio e l’inizio della primavera, quando emergono le problematiche relative alle alterazioni della microcircolazione e quando si inizia a pensare di rimettersi in forma in vista dell’arrivo dell’estate. Un ciclo, considerando una media di dieci sedute, dura circa due mesi e mezzo, quindi effettuandolo in questo periodo si riesce ad essere pronti per l’inizio dell’estate”.
Quali consigli si sente di dare per individuare il professionista giusto a cui rivolgersi?
“È innanzitutto fondamentale che il trattamento venga effettuato in uno studio medico. Ed è altrettanto importante sceglierne uno che disponga di macchinari di ultima generazione. L’utilizzo degli gli alti flussi ad esempio, consente di ridurre la durata della seduta a pochi minuti. La carbosisterapia, infatti, è in grado di dare risultati straordinari ma può essere abbastanza fastidiosa mentre viene effettuata: ridurre il tempo necessario risulta quindi determinante. L’uso di macchinari ad alti flussi, inoltre, permette di avere un maggiore effetto lipolitico, cioè di riduzione del grasso”.
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