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Dottor Simone Calandra, Acustica Siel: “Per ogni deficit dell’udito esiste un apparecchio acustico personalizzabile”

Audioprotesista e titolare del centro di Parma, specializzato nelle soluzioni per i problemi dell’udito, il dottor Calandra spiega come riconoscere i campanelli d’allarme e cosa fare in caso di deficit uditivi

26/07/2022
in Interviste
Dottor Simone Calandra, Acustica Siel: “Per ogni deficit dell’udito esiste un apparecchio acustico personalizzabile”

Simone Calandra - Acustica Siel

È un problema che non interessa solo le persone anziane ma ha un’incidenza sempre più alta anche tra gli adolescenti ed i giovani adulti. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i problemi di udito riguardano oggi circa 360 milioni di persone nel mondo e 7 milioni di persone in Italia, con casi sempre più elevati nei giovani fra i 15 e i 24 anni. E i numeri sono destinati a raddoppiare nei prossimi 30 anni. Cosa si può fare, dunque, per invertire la rotta? E per difendersi in una società dove il rumore è continuo e, spesso, forte? Lo abbiamo chiesto al dott. Simone Calandra. audioprotesista e titolare del centro Acustica Siel di Parma, specializzato nell’offrire soluzioni nella gestione dei problemi dell’udito.

Dott. Calandra, secondo lei, per quale motivo sono in crescita i problemi uditivi, anche nella popolazione più giovane?

Sicuramente nella società odierna siamo di continuo esposti a rumori e forti suoni sia negli ambienti di vita quotidiani che di lavoro. E questo pregiudica la salute del nostro udito. Per fortuna, però, l’aumento del numero di casi riscontrati è dovuto anche ad una maggiore sensibilizzazione ed attenzione al tema

Quali sono i segnali che devono creare preoccupazione?

Ci sono diversi campanelli d’allarme che devono indurre le persone a preoccuparsi per il proprio udito e a rivolgersi a specialisti. Per esempio il fatto di non sentire più bene l’audio della televisione o di altri dispositivi; non riuscire a capire la direzione da cui arriva un suono; avere la sensazione di un orecchio chiuso o tappato; farsi ripetere le parole più volte; non comprendere le parole durante una telefonata

In questi casi bisogna agire subito?

La velocità dell’intervento di uno specialista è fondamentale! In caso non si tratti di patologie dell’orecchio momentanee rilevate da uno specialista come l’otorino, l’udito perso non si recupera mai del tutto ma intervenendo subito si può rallentare la perdita o arrestarla del tutto. Anche perché le conseguenze non riguardano solo la capacità uditiva ma anche il benessere cognitivo delle persone

 

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In che senso?

Il legame tra l’orecchio e il cervello è molto stretto. E questo è stato confermato da molti studi che hanno indagato sui cambiamenti che intervengono nel cervello a seguito della ridotta stimolazione sensoriale nelle persone con un calo dell’udito. E’ importante dunque la conservazione delle funzioni uditive e la tempestiva riabilitazione, per prevenire effetti sul deterioramento cognitivo e anche molte forme di demenza, così come affermato  dall’Oms.

Impressionante davvero. Cosa fare, dunque, quando emergono i primi campanelli d’allarme?

Per fare una prima visita conoscitiva e un test uditivo generico ci si può rivolgere sicuramente ad un audioprotesista. Servirà a capire se davvero ci sono difficoltà uditive. Da noi, ad Acustica Siel, è un test gratuito. Ma se emergono disturbi il mio consiglio è sempre quello di una valutazione approfondita dall’otorino

Per quale motivo?

Perché è la figura professionale giusta per stabilire l’esatta causa, la diagnosi e il trattamento dei problemi uditivi. Nel caso, può rilasciare la prescrizione necessaria o consigliare gli apparecchi acustici. Io credo molto nella collaborazione con gli otorini

Dopo la visita dall’otorino cosa succede?

Nel caso l’otorino abbia prescritto o suggerito l’apparecchio acustico, la persona può tornare dall’audioprotesista che svolgerà esami più approfonditi per poter realizzare un apparecchio acustico personalizzato e adatto alle esigenze del paziente

Gli apparecchi acustici sono tutti uguali?

Assolutamente no! Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante nel diversificare le soluzioni e adattarle allo specifico deficit uditivo e alle proprie personali esigenze e caratteristiche soggettive. Esistono prima di tutto apparecchi retroauricolari, intrauricolari o a conduzione ossea, apparecchi digitali, che trasformano il suono in informazioni elettroacustiche. Possono essere wireless, bluethoot. E ora si sta andando sempre di più verso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Si va sempre di più verso modelli poco visibili ed invasivi…

Sì è vero. Però mi preme sottolineare un concetto: l’apparecchio acustico non deve essere vissuto con imbarazzo o come una vergogna. Purtroppo succede ancora troppo spesso; invece è semplicemente un dispositivo che aiuta a migliorare la propria salute e la propria vita sociale, a stare meglio con se stessi e con gli altri e dovrebbe essere sfoggiato senza problemi, come si fa con un paio di occhiali

Piccoli o grandi, esistono diverse soluzioni. Come scegliere?

Questo è uno dei compiti principali dell’audioprotesista. Supportare nella scelta più adatta per ciascun paziente, cercando una soluzione su misura. Occorre valutare diversi fattori, oltre allo specifico deficit uditivo, come il tipo di vita che si conduce, l’eventuale lavoro, la vita sociale etc.

E poi?

Dopo aver scelto l’apparecchio ottimale e averlo regolato e adattato, un audioprotesista competente deve proseguire con la sua opera di assistenza anche in seguito. I dispositivi sono complessi e potrebbe presentarsi la necessità di piccoli e regolari interventi sulla programmazione. E’ importante fissare appuntamenti di controllo per verificare che tutto proceda per il meglio.

Quindi il suo consiglio finale qual è?

Rivolgersi in centri che non mirino solo a vendere apparecchi acustici ma prendano a cuore i problemi di udito delle singole persone. E nei quali gli audioprotesisti siano capaci di ascoltare ogni esigenza e di cercare soluzioni ad hoc e personalizzate per ogni paziente.

VISITA IL SITO

https://www.acusticasiel.it/

SCOPRI DI PIU’

Leggi anche: Acustica Siel: apparecchi acustici personalizzati e adattati individualmente

Leggi anche: Dottor Simone Calandra, Acustica Siel: “non solo apparecchi acustici. L’audioprotesista si occupa anche della protezione dell’udito”

Tags: Acustica SielApparecchio acusticoParmaSimone CalandraUdito

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