”Mettere al mondo un bambino è un esperienza talmente profonda e misteriosa che da sola riesce a dare alle donne una conoscenza sufficiente della verità”; con queste meravigliose parole la scrittrice giapponese Banana Yoshimoto descrive il momento del parto. Dare alla luce un bambino è un percorso naturale, fisiologico e la donna dovrebbe essere aiutata a comprendere le proprie risorse e potenzialità. In questi ultimi anni si è assistito ad una rivalorizzazione della fisiologicità dell’evento che si era un po’ persa per favorire gravidanze e parti sempre più medicalizzati. Ma quali sono i reali vantaggi di una nascita fisiologica e come è possibile informarsi su tutti i passi da compiere in questo percorso? Ne abbiamo parlato con la ginecologa Rosanna Palmiotto, una delle pioniere del parto fisiologico in Italia e fondatrice della storica associazione Spazio Nascita di Udine.
Dottoressa Palmiotto, prima di tutto, cosa si intende per parto fisiologico?
Significa favorire una gravidanza ed una nascita con il minimo delle interferenze mediche, farmacologiche e chirurgiche ma rispettando i ritmi, l’evolversi naturale e i mutamenti che caratterizzano questo periodo
Quali sono i vantaggi?
Il vantaggio principale è quello di implementare la fiducia della donna nella sua capacità di essere mamma; questa serenità ha effetti anche dopo il parto perché è dimostrato che aumenta la probabilità di allattare bene e diminuisce la percentuale di mamme che soffrono di depressione post partum.
Nell’ultimo decennio si è assistito ad una riduzione della medicalizzazione del parto, sempre però tenendo ben presente la salvaguardia della salute della mamma e del bambino e cercando di evitare il dolore collegato a questo evento.
Il parto è doloroso, ma ci sono diversi approcci per poterlo affrontare. Lo è sicuramente se parte in salita, ma può diventare meno traumatico se la donna viene preparata bene, acquista consapevolezza del momento che sta vivendo e delle potenzialità innate che possiede per mettere al mondo in modo naturale il proprio bebè, compiendo l’atto creativo per eccellenza.
Molte, per paura del dolore, scelgono la parto analgesia, ossia l’analgesia epidurale
La scelta dell’analgesia epidurale non rientra nei protocolli del parto fisiologico. Esistono molte tecniche alternative all’analgesia farmacologica ossia strategie naturali e soft che possono ridurre il dolore come l’utilizzo dell’acqua, sia in vasca che sotto la doccia, l’aromaterapia, i massaggi.
Ma, allora, come fa una gestante a non “partire in salita”?
Ogni donna dovrebbe essere aiutata a capire che ha tutte le risorse in se stessa per partorire con serenità. Dovrebbe percepire intorno a sé la sensazione che è normale che tutto vada bene, non il contrario; se, invece, la gravidanza viene trasformata in un percorso a rischio, da controllare tra ecografie e continui esami si creano solo inutili ansie.
Quindi?
Quindi la donna deve essere tranquillizzata, spiegandole in anticipo tutti i cambiamenti ai quali andrà incontro durante la gravidanza, il parto e il post parto. I cambiamenti sono davvero l’unica costante di questo periodo così delicato!
Per fortuna ora ci sono i motori di ricerca per avere informazioni…
Certamente sul web si possono trovare alcune informazioni utili ma il “dottor Google” non è sufficiente. Occorre incontrare la donna e la coppia di persona, parlarle, informarla, non farla mai sentire sola
E qual è il momento ideale per questo incontro?
Il momento più idoneo è quello dei corsi pre parto che devono essere tenuti da un team di professionisti (ginecologi, ostetriche, pediatri, psicoterapeuti, osteopati) in grado di affrontare in modo approfondito tematiche diverse
Quali tematiche?
È fondamentale prima di tutto fornire tutte le informazioni utili sull’utilizzo delle strutture sanitarie e sulla preparazione all’evento. Poi, come ho detto prima, è importante spiegare in anticipo i cambiamenti che avverranno nel corso della gravidanza e dopo, sia a livello fisico che psicologico e relazionale. Occorre stabilire una buona relazione con il corpo che cambia prevenendo e attenuando eventuali disagi
E poi?
Un altro discorso da affrontare apertamente è la sessualità durante la gravidanza e come cambia ed evolve il discorso di coppia. Bisogna sempre coinvolgere anche i papà durante i corsi!
Qualcuno propone anche corsi di yoga
Sì certo, lo yoga, tra le altre cose, aiuta a sciogliere tensioni e stress, a rilassarsi, ad alleviare i dolori durante il travaglio e il parto.
E dopo il parto cosa succede?
Grande importanza deve essere data alla fase successiva al parto, al puerperio, a partire dal recupero psico fisico e della salute del pavimento pelvico, all’allattamento e alla gestione del neonato. Ed è proprio qui che emerge il vero valore aggiunto di un corso pre parto.
E quale sarebbe?
Il gruppo di neo mamme e neo papà che frequentano. Sono loro la vera forza di un corso, le persone che creano legami e relazioni per poter sostenere ed essere sostenuti in questo periodo così importante della vita. Se un corso è fatto bene i professionisti diventano anche coordinatori di un gruppo dove ci si scambiano esperienze e consigli e che spesso si frequenta anche al fuori degli incontri.
Cosa bisogna ricercare in definitiva in un corso di preparazione al parto?
In principal modo un team di professionisti che, a partire dalla propria specifica disciplina, sappia ascoltare e sostenere la donna. Per esempio a Udine abbiamo creato nel 1991 l’associazione Spazio Nascita dove si svolgono corsi pre parto che rispecchiano queste caratteristiche e prevedono anche incontri successivi alla nascita.
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