Elena Mulas, quando parla di lenti e occhiali sottolinea ai suoi clienti il concetto di benessere visivo. A cosa si riferisce?
Quando decidiamo l’acquisto di un nuovo paio di occhiali, spesso pensiamo che l’aspetto di fondamentale importanza siano solo i 10 decimi. Ma se non è presente il benessere visivo, la qualità va a perdere valore: i due concetti devono andare di pari passo. Mi riferisco alla scelta della giusta montatura, di lenti realmente adeguate per il paziente, di strumenti per la vista che non siano solo alla moda ma che possano dare sicurezza nel momento in cui si indossano.
Quali sono gli errori più comuni che vengono commessi?
Sicuramente quello di rivolgersi al self service degli occhiali, ovvero l’acquisto a basso costo di strumenti che si trovano in numerosi punti vendita non specializzati nel mondo dell’ottica. Senza una consulenza, chi compra questa tipologia di occhiale può pensare di aver bisogno di una lente da 3 diottrie, quando magari ne bastava una da 1.5. Ciò comporta una perdita di benessere che va a danneggiare la qualità vita, e della stessa vista.
Può portarci altri esempi?
Pensiamo alla vista dei bambini: anche i più piccoli necessitano del giusto occhiale. In tanti pensano che non possano essere danneggiati dai raggi solari, ma in realtà i loro occhi sono più trasparenti e sensibili ai raggi ultravioletti rispetto a quelli degli adulti. Ecco perché è bene proteggere il loro benessere visivo con prodotti adeguati e non con occhiali di bassa qualità, come purtroppo spesso accade, che rischiano di peggiorare la condizione visiva piuttosto che aiutare a stare meglio.
Mi sembra di capire che la consulenza di uno specialista sia decisiva per orientarsi nella scelta di lenti e occhiali.
La consulenza è la fase propedeutica per la scelta del giusto occhiale, un momento di straordinaria importanza che vede il cliente confrontarsi con l’ottico sull’adeguatezza di una montatura, sulla capacità di sfruttamento, ad esempio, delle lenti multifocali e su tanti altri piccoli, grandi dettagli che contribuiscono proprio a quello che definisco benessere visivo.
Cosa si può fare nella quotidianità per mantenere il benessere visivo?
Ciascun soggetto ha un determinato grado di benessere: ciò che va bene a una persona può non andar bene ad un’altra. Bisogna puntare sulla personalizzazione, sullo studio basato su chi andrà poi ad usare uno specifico occhiale. Tutto ciò va in parallelo ai consigli generali, validi sia per adulti che per bambini, su uno stile di vita sano, sul bere molta acqua, sull’attenzione da rivolgere ai fenomeni di eccessiva lacrimazione o, al contrario, della secchezza dell’occhio.
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