Le necessità imposte dal lockdown e dalle esigenze di distanziamento durante l’emergenza sanitaria hanno introdotto nuove modalità nell’ambito della formazione. In particolare sono stati attivati molti corsi online in quasi tutti i settori. Una comodità, indubbiamente, in termini di tempo e di opportunità di partecipazione. Ma non è una soluzione ugualmente valida per tutte le attività o professioni, in particolare quelle più manuali come la saldatura. Ne parliamo con Emanuele Zocco, direttore generale di New Weld Technology a Corciano, in provincia di Perugia, esperto di leghe metalliche, materie plastiche e tecnologie di giunzione.
Abbiamo sentito la sua recente opinione negativa sull’eccesso di corsi soltanto online per la professione di saldatore. Ci può spiegare meglio?
Le esigenze di erogare formazione durante questi anni complessi hanno giustamente dato il via a questo metodo anche nel nostro settore e si sta sempre più strutturando in questa direzione. Indubbiamente la parte teorica in aula può continuare ad essere svolta anche online, ma la parte pratica non può prescindere da un apprendimento dal vivo. Purtroppo stiamo assistendo a casi in cui si rilasciano patentini, qualifiche e certificazioni, fondamentali in questa professione, solo con corsi a distanza. E questo è assolutamente pericoloso.
Perché reputa pericolosa una formazione esclusivamente online?
La manualità è ciò che caratterizza la professione della saldatura. Oggi, invece, si rischia di assumere persone aventi sì il patentino, ma che non hanno fatto esperienza reale. Potrebbero, anzi sono sicuro, che non saranno in grado di registrare nel modo giusto le macchine, non avere piena conoscenza dei materiali, non aver visto dal vivo un processo o provato fisicamente le varie operazioni. Il lavoro di saldatore necessita di impegno e perseveranza. La professionalità in questo modo, invece, va a scemare.
Quali rischi si possono correre?
Fare una corretta saldatura è una responsabilità civile e penale in termini di sicurezza. È come se ottenessi la patente di guida solo con l’esame teorico, senza aver mai guidato un’auto. Scendere in strada sarebbe assolutamente pericoloso per se stessi e per gli altri. Chi vuole impegnarsi sulla formazione, quindi, deve farlo veramente.
Chi subisce gli effetti negativi di una formazione solo online?
È un problema prima di tutto per chi si sta formando, che rischia di avere un certificato solo sulla carta e quindi inutile per superare i test pratici di ingresso in un’azienda. E poi anche per le aziende stesse, che si ritrovano ad avere personale non conforme alle loro necessità. E, a quel punto, devono loro stesse investire in nuova formazione oppure sostituire quella persona direttamente con chi ha veramente esperienza pratica. Oggi sul mercato c’è una grande richiesta nell’ambito delle tecnologie di giunzione ed è un peccato perdere opportunità importanti di lavoro.
Il lavoro di saldatore quindi è molto richiesto?
La professione di saldatore si è rapidamente evoluta nel corso degli ultimi 20 anni. Le aziende metalmeccaniche ricercano ogni anno in Italia dai 40 ai 90 mila operatori specializzati. Se si è formati nel modo corretto si ottengono concrete possibilità di inserimento lavorativo in tempi rapidi, anche in aziende importanti e con buone opportunità economiche. Non solo per uomini, ma anche per le donne perché hanno una maggiore predisposizione per alcune saldature di precisione (per es. quella a TIG). Nella nostra struttura formativa 9 persone su 10 trovano lavoro presso un’azienda ancora prima di terminare il corso.
Oggi l’innovazione tecnologica può rendere ancora più precisa la formazione pratica?
Assolutamente, perché permette di ridurre le spese della formazione, ma con un risultato altamente performante. Nella nostra azienda investiremo a breve proprio nel Virtual Welding del marchio Fronius, il prodotto top di mercato. Questo apparecchio permette un apprendimento realistico con simulatore. L’allievo, infatti, impara la saldatura utilizzando pezzi da lavorare e torce di saldatura in plastica, piuttosto che in metallo. Attraverso un casco e occhiali 3D si immerge in una realtà virtuale, come se stesse saldando realmente.
Quali sono i vantaggi del Virtual Welding per l’allievo?
L’immersione è totale e permette una formazione precisa, costante e oltretutto personalizzata. Normalmente, infatti, un nostro tecnico seguirebbe in laboratorio 6-7 allievi, che è già un numero ridotto rispetto agli standard. In questo modo ognuno ha un tutor individuale per tutta la durata del corso. È l’apparecchio stesso che monitora ogni passaggio secondo parametri di saldatura impostabili, segnala subito se c’è un errore nel giunto virtuale e indica come correggerlo per proseguire l’esercizio. L’opportunità di utilizzare durante la formazione questo apparecchio virtuale ha una ripercussione sul miglioramento delle performance, grazie al superamento del livello di difficoltà con maggiore facilità. Anche l’approccio con il lavoro di saldatore, per alcuni apparentemente duro, sarà meno impattante. Con l’utilizzo del Virtual Welding la formazione risulta quindi più economica, più sicura e meno dannosa per la persona e per l’ambiente.
Oggi, quindi, si può parlare di tre componenti nella formazione da saldatore: teorica, virtuale e reale?
A prescindere dall’utilizzo di uno strumento come il Virtual Welding, la parte pratica in laboratorio non deve mai essere eliminata. È necessaria per avere la reale percezione di ogni aspetto di questo lavoro, dai materiali usati alle condizioni di utilizzo. Nei nostri corsi le lezioni pratiche saranno sempre integrate successivamente a quelle virtuali. Siamo coscienti che è fondamentale per essere veramente in grado di imparare un mestiere e quindi per avere concrete opportunità lavorative, che poi è l’obiettivo di ogni formazione su cui si investe, ad ogni età.
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