Digitalizzazione e nuove tecnologie stanno rivoluzionando a ritmi vertiginosi la nostra quotidianità, offrendo prospettive di crescita e di sviluppo ad una velocità che a volte suscita più interrogativi che certezze. Molte novità, infatti, necessitano di tempo per essere metabolizzate.
Eppure, per esperti che hanno vissuto in prima persona la nascita e lo sviluppo delle tecnologie digitali, alcune prospettive sono ben chiare e pronte per essere percorse. È il caso di Franco Di Cicco che, a partire dall’IBM e dalla Unisys, ha lavorato per le più grandi multinazionali del settore di informatica e telecomunicazioni. Per lui, attualmente consulente, business advisor e investor per importanti aziende del settore, dopo una vita in giro per il mondo, la prospettiva è chiara: la trasformazione digitale porta con sé un enorme potenziale di sviluppo sociale e del territorio. Territori come la Puglia, dove Di Cicco ha deciso di vivere, certo di essere approdato in una fra le regioni ideali per aprire un cantiere di sviluppo unico nel suo genere.
È vissuto nelle capitali più importanti fra Europa e Stati Uniti. Perché ha battezzato la Puglia per la sua idea?
Primo perché è una terra di cui mi sono innamorato. Secondo, perché siamo di fronte a un’opportunità che fino solo a un decennio fa era impensabile: la smaterializzazione del luogo di lavoro e le nuove tecnologie permettono a chiunque di lavorare da remoto, consentendo quindi di vivere in un luogo la cui qualità della vita rappresenta un valore aggiunto per il benessere di ciascuno.
A proposito di benessere: in che modo la digitalizzazione può favorire una regione come la Puglia?
Intanto dobbiamo essere consapevoli degli strumenti tecnologici abilitanti che abbiamo a disposizione: Cloud, Big Data, Intelligenza Artificiale. Se queste risorse, insieme alle necessarie infrastrutture di connettività (fibra ottica, 5G, eccetera), fossero messe al servizio di un territorio, potenziandone la vocazione turistica e agricola, come nel caso della Puglia, lo sviluppo della regione e la valorizzazione del territorio sarebbero incredibili. I margini di crescita, in termini economici e di benessere sociale, sono vastissimi.
La Digital Transformation è un processo che vede i giovani professionisti in prima linea. Come concilia questa realtà con il fatto che la Puglia vive da diversi anni il dramma della fuga dei cervelli all’estero?
Si tratta di fenomeni la cui tendenza, con i giusti presupposti, può essere invertita. È ciò che ho visto negli Stati Uniti, dove la Florida, che era lo Stato meridionale in cui gli anziani del nord andavano a svernare, ha superato di recente lo Stato di New York in termini di innovazione, di startups, sviluppo e benessere, attirando sempre più giovani. Tanto che già da qualche anno si parla della Florida come di una possibile nuova Silicon Valley. Perché non immaginare allora la stessa prospettiva in Puglia?
Parla della Puglia come di una Silicon Valley italiana?
Direi pure europea. La regione ha già importanti esempi di aziende che operano nel settore delle nuove tecnologie. Ha disponibilità di risorse da investire in innovazione. Ha agevolazioni importanti per vi chi si vuole trasferire. Se si lavora a una rete che metta insieme università, politica e industrie, sono convinto che la Puglia, di qui a qualche anno, non attirerebbe soltanto turisti, ma giovani professionisti e aziende che sceglierebbero questa regione per sviluppare e creare innovazione digitale.
Questo è il risultato nel lungo periodo. Ma cosa si dovrebbe fare nell’immediato?
Di sicuro affrontare il tema delle competenze. All’inizio potrebbero essere gli esperti di grandi multinazionali a supportare il progetto. Di qui a pensare un polo di formazione per i giovani, il passo è breve. E poi non dimentichiamo gli strumenti che la stessa politica sta mettendo in campo. Si pensi all’area del brindisino, dove le aziende possono godere di importanti agevolazioni per l’apertura di sedi.
Ha citato la politica, forse uno dei nodi cruciali della questione. Lo sviluppo digitale di cui lei parla, infatti, passa anche dalla volontà della classe dirigente.
Per la politica aprire in Puglia un cantiere di Digital Transformation sarebbe un vantaggio enorme sotto diversi punti di vista. Di recente la Microsoft ha organizzato a Lecce “Illuminate 2023”, una tre giorni in cui si è parlato di nuove tecnologie, innovazione e Intelligenza Artificiale. Sul territorio sono arrivati oltre 400 partecipanti da venti Paesi. Immaginiamo cosa diventerebbe la Puglia se eventi del genere diventassero un’abitudine e non un’eccezione. Immaginiamo cosa diventerebbe questa regione se si favorisse l’insediamento di aziende e multinazionali delle nuove tecnologie.
Ce lo dica lei.
Avremmo una regione che, grazie ai suoi professionisti e all’impegno politico, beneficerebbe di uno sviluppo senza precedenti. Avremmo una regione capace di creare ricchezza e benessere per tutti, conciliando l’innovazione con le più antiche bellezze del territorio.
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