Il numero degli italiani che non si vedono in forma è aumentato esponenzialmente e secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità il 44% della popolazione è addirittura ingrassato durante il lockdown. Il cambiamento delle abitudini alimentari e la sedentarietà non hanno solo modificato il nostro stile di vita, ma hanno anche avuto una ricaduta sul nostro aspetto estetico. «Con la diretta conseguenza che nel momento in cui ci guardiamo allo specchio non ci piacciamo e non ci riconosciamo più» spiega Giovanna Citta, titolare del Beauty Center La Fenice di Seriate, in provincia di Bergamo, che da oltre 10 anni opera nel settore della bellezza.
Signora Citta, si parla di fenomeno in continua crescita. Secondo lei è così?
«Sì, ne sono convinta Mai come in questo periodo rimanere chiusi in casa, magari lavorando in smart working, provoca un effetto a catena che si ripercuote sul fisico e sull’umore. Stare tra le quattro mura domestiche ci spinge a diventare più sedentari, più pigri, a mangiare spesso e male, anche per compensare stati di stress e ansia. In questo contesto la persona perde la voglia di curare il proprio aspetto e guardandosi allo specchio non si piace più, con il risultato che cala anche l’autostima».
Quali sono, dunque, gli errori da evitare per liberarsi da questo “circolo vizioso”?
«Sembrerà un gioco di parole, ma lo sbaglio più grande è perseverare nell’errore, in pratica continuare a commetterlo. Questo vuol dire non reagire, crogiolarsi nella situazione che si sta vivendo, non sentire il bisogno di cambiare qualcosa. La prima cosa da fare è proprio comprendere che esiste un problema».
Molte persone provano col fai da te. È una strada percorribile, secondo lei?
«Il fai da te non è da demonizzare perché presuppone una presa di coscienza che spinge la persona a mangiare meglio e a fare più movimento. Tuttavia può essere insidioso perché l’uso indiscriminato di prodotti dimagranti o cosmetici può peggiorare l’inestetismo. Gli stessi cibi cosiddetti “dietetici” o gli alimenti non adatti al nostro organismo alla lunga potrebbero provocare intolleranze e sul medio-lungo periodo non sortire più alcun effetto, facendo riprendere i chili di troppo. Per rimettersi in forma bisogna tenere conto di molti fattori, tra cui la genetica: ognuno ha un corpo e un organismo diverso dagli altri, per cui il prodotto o la dieta standard non può andare bene per tutti».
Cosa bisognerebbe fare per rimettersi in forma in tutta sicurezza?
«Affidarsi a persone che capiscano perfettamente quale sia la problematica. Rivolgersi a un esperto del settore».
A quale professionista è meglio affidarsi?
«Nella remise en forme sono tre le figure principali, i “pilastri” a cui ricorrere per ottenere una condizione di bellezza e benessere: l’estetista che si prende cura di viso e corpo attraverso specifici trattamenti sui tessuti; lo specialista che si occupa della nutrizione e quello che, valutata la forma fisica della cliente, sa programmare per lei un percorso di attività fisica».
Da quale dei tre è meglio rivolgersi prima?
«Sono tre settori correlati e quindi ugualmente importanti. Solitamente chi vuole rimettersi in forma si affida a un nutrizionista per disciplinare il proprio modo di mangiare, tuttavia il mio suggerimento è quello di affidarsi a un professionista che possa offrire il connubio dei tre ambiti: l’optimum per riacquistare bellezza e benessere è seguire una dieta e nel contempo curare i tessuti del corpo, nutrendoli con prodotti e trattamenti mirati, e fare esercizio fisico».
Quindi, come orientarsi?
«Ad esempio, nel mio centro estetico adotto un metodo che comprende queste tre componenti: partendo da una consulenza personalizzata che valuta le problematiche e le aspettative della cliente modulo un piano personalizzato che consta, appunto, di questi tre approcci complementari».
Come fa la persona a capire se il centro estetico o il professionista è veramente valido?
«Il mio consiglio è di assicurarsi che il centro estetico prescelto tenga conto dei capisaldi citati poc’anzi, cioè disponga di un esperto che si prenda cura della bellezza di corpo e viso e che contestualmente possa offrire anche un percorso nutrizionale integrato con l’esercizio fisico. Inoltre, è importante accertarsi che nel centro estetico si faccia uso di macchinari all’avanguardia perché la tecnologia è fondamentale per misurare in modo oggettivo e affidabile i progressi. Nel mio centro, ad esempio, mi affido a strumenti come la Bioimpedenziometria, che misura molti parametri fisici».
Vedersi bene e belli subito è l’obiettivo di tutti. Il fattore “tempo” sembra assillare molte donne…
«È il sogno di tutti tornare in forma velocemente. A livello psicologico fa bene vedere piccoli cambiamenti che motivano a continuare il percorso, ma è bene tener presente che non esistono tempi standard e che ogni persona è unica e quindi deve compiere un iter personalizzato. Ecco perché è utile una consulenza che fissi potenzialità e limiti e renda consapevole la cliente di cosa le giova e cosa non fa per lei. È un modo di fare informazione rendendola autonoma quando, una volta a casa, dovrà prendersi cura di sé».
In questo percorso quasi “olistico” dove tutto il corpo deve lavorare in sintonia, che rilevanza hanno i trattamenti estetici di viso e corpo?
«Fondamentale. Io sono dell’idea che tutto quello che viviamo quotidianamente venga somatizzato dal corpo creando blocchi che si ripercuotono su tutto l’organismo. Trattare solo il corpo o solo il viso non è risolutivo in quanto sono strettamente connessi: per ottenere il risultato ottimale è importante curare entrambi, assicurarsi che i tessuti vengano nutriti con i cosmetici adatti…».
Come sapere se un cosmetico è quello “giusto”?
«Affidandosi a un’estetista che sappia valutare il tipo di pelle e possa consigliare il prodotto più adatto all’epidermide della cliente, tenendo conto anche della sua tollerabilità sulla pelle, e suggerendo non un unico prodotto da usare sempre, ma più cosmetici da utilizzare in base alla stagione, alla genetica e all’età. Anche in questo caso la personalizzazione è essenziale».
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