Eliminare il rischio di contagio da Covid-19 in ambienti chiusi da oggi è possibile grazie a Noor Technology e ai suoi dispositivi, capaci di sanificare l’aria attraverso l’esposizione ai raggi UV-C. Si tratta evidentemente di una soluzione che può rivelarsi determinate per i gestori di hotel e ristoranti, ma anche per responsabili di uffici e dirigenti scolastici, tutti accomunati dalla necessità di garantire la sicurezza all’interno di luoghi frequentati da molte persone. Ne parliamo con Giuliano Regonesi, fondatore della società italo-turca.
Regonesi, come è nata l’idea di lavorare in questo campo?
“Siamo partiti ragionando sul fatto che oggi ciascuno di noi trascorre la gran parte della propria giornata in ambienti chiusi: dalla casa al posto di lavoro, passando per scuole, uffici e ristoranti. Tutti luoghi in cui, soprattutto in questo periodo, garantire la sanificazione dell’aria è un’esigenza primaria”.
Quindi come si procede?
“Il concetto fondamentale è quello di distanza. Per far sì che i nostri prodotti siano pienamente efficaci siamo soliti chiedere la planimetria dell’ambiente da sanificare e realizziamo un piccolo progetto per capire quali dispositivi scegliere e dove disporli all’interno della stanza. L’obiettivo è trovare soluzioni efficaci ed efficienti, quindi che siano performanti da una parte e che abbiano un costo sostenibile dall’altra”.
Come siete arrivati alla soluzione?
“Le capacità sanificatrici dei raggi UV-C sono note da molto tempo, ci siamo impegnati in studi e ricerche per capire come sfruttarle con dispositivi pratici da utilizzare ed economici. Io stesso sono tornato sui banchi, all’Università di Istanbul, che è nostra partner con il Dipartimento di Nanotecnologia e Biotecnologia. Tutto mentre l’emergenza Covid-19 prendeva piede, con le difficoltà che questo ha comportato. Le luci al led, per esempio, abbiamo dovuto realizzarle internamente, perché la Cina, che ne è il maggior produttore, prima ha aumentato i prezzi del 700 per cento, e poi ha bloccato le esportazioni”.
Grazie all’uso di luci al led i vostri prodotti sono anche ecologici.
“Assolutamente, la sostenibilità ambientale è stata un aspetto fondamentale, considerato sin dalla fase di ricerca. SterilTube, il nostro prodotto di punta, per esempio, è realizzato in alluminio e non contiene plastica”.
Abbiamo parlato di costi sostenibili, ma quanto si spende effettivamente per sanificare un ambiente?
“Dipende dall’ampiezza e dalla planimetria dello spazio. Per la classe di una scuola, in cui si potrebbero collocare tra due e tre SterilTube, potrebbe servire qualche centinaia di euro, ma poi il costo di gestione è praticamente nullo perché le luci al led hanno una durata molto lunga e non ci sono filtri da sostituire. Parliamo di una stanza in cui potrebbero stare in sicurezza oltre venti persone. In un ufficio un “tubo” appoggiato sulla scrivania è in grado di coprire da solo l’80% dei rischi poiché le cariche virali tendono a scendere verso il basso depositandosi sulle superfici e sul pavimento”.
Oggi l’emergenza è il Covid-19, ma il vostro obiettivo è più ampio, giusto?
“Esatto. La tecnologia a raggi UV-C potrà essere utilizzata in futuro per agire sulla qualità dell’aria per eliminare sia le sostanze inquinanti, sia virus e batteri, con evidenti benefici per la salute e chiari risvolti economici. Basti pensare a quante malattie sul lavoro si eviterebbero se non ci si ammalasse più di influenza e al risparmio che potrebbero avere di conseguenza le imprese private e la pubblica amministrazione”.
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