Pietro Francesco Sinatra, le pubbliche amministrazioni sono soggette ad attacchi informatici costanti: cosa comporta tutto ciò?
Se è vero che l’architettura tecnica è diventata estremamente affidabile, lo stesso non si può dire per la protezione dei dati che essa contiene. Creare un ambiente digitale capace di salvaguardare al meglio le informazioni è di fondamentale importanza per la tutela della privacy dei cittadini, compresi i minori. Penso alle strutture scolastiche: i dati sensibili degli studenti devono essere controllati da una figura come l’amministratore di sistema, ruolo centrale anche in altre organizzazioni sia pubbliche che private.
Ha parlato di privacy dei cittadini, ciò significa che i nostri dati non sono al sicuro?
Quando parliamo di privacy tocchiamo numerose aree, come la videosorveglianza. Mi duole dire che l’80% dei comuni italiani non è a norma in quest’ambito. Lo strumento della videosorveglianza è diventato importantissimo per la gestione della sicurezza delle persone e per l’individuazione di eventuali atti criminali, ma se non è strutturato coerentemente con le norme vigenti i Sindaci rischiano multe esose, senza neanche poter avvalersi di tale tecnologia.
A cosa si riferisce?
Questi sistemi devono rispettare il GDPR, il regolamento generale europeo sulla protezione dei dati. Un moderno progetto di videosorveglianza necessita dell’approvazione della Giunta, della presentazione in Prefettura, l’esposizione di un regolamento. Se non si rispettano i passaggi corretti, ci sono responsabilità sul rappresentante legale, ovvero il Sindaco, che rischia multe pari al 4% del bilancio dell’amministrazione comunale e fino a 20 milioni di euro.
È complicato mettersi a norma?
No, in realtà è semplice se le amministrati pubbliche, o gli enti privati, si rivolgono ad una realtà strutturata che conosce a fondo l’argomento, compresi gli aspetti normativi che orbitano attorno alla problematica. Sono sufficienti risorse limitate per non esporsi ai rischi legati alle sanzioni e alla mancata attuazione delle misure per la sicurezza, potendo sfruttare, tra l’altro, le agevolazioni esistenti.
Per esempio?
Penso al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che offre risorse per la tecnologia cloud, un sistema più sicuro rispetto ai server locali. Sarebbe un grande vantaggio competitivo poter adeguarsi spendendo poche migliaia di euro a fronte dei problemi che scaturirebbero in seguito alle ispezioni degli organi competenti e degli enti regolatori. Ecco perché, visto il periodo storico che annovera numerose possibilità di finanziamento, è bene interfacciarsi con le aziende tecnologiche specializzate per mettersi in regola e stare al passo coi tempi.
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