INTERVISTA A MAURO CASSINI E ITALO ERCOLANI DI UMBRA CONTROL

Insieme fin dai banchi di scuola, insieme da quarant’anni sul lavoro, Cassini ed Ercolani si raccontano come se fossero una voce sola. E le loro riflessioni vanno ben oltre l’operato di Umbra Control.
“Solo soluzioni”, recita efficacemente lo slogan di Umbra Control. E’ un obiettivo condivisibile ma tutt’altro che scontato, nel mondo della tecnologia e dell’informatica. Perché?
Potremmo dire innanzitutto per una questione di mercato. I players sono moltissimi, le grandi multinazionali si fronteggiano, e nessuno ha interesse economico a costruire macchine o sistemi che dialoghino automaticamente con quelli dei competitor. Questo accade a monte: a valle, la conseguenza è che all’interno di un edificio – qualunque edificio, di qualsiasi dimensione: un’industria, un ospedale, un museo o una casa – esistono strumenti inevitabilmente diversi e apparentemente difficili da integrare.
Apparentemente, in che senso?
Nel senso che la ricerca – lo vediamo partendo dalle nostre esperienze dirette – è assolutamente in grado di far colloquiare anche macchine, sistemi, tecnologie diverse. Basta volerlo. Non è un obiettivo futuro, ma una realtà già effettiva, immediatamente applicabile. Che può rendere infinitamente più semplice la gestione dei sistemi, in linea con quella che è la natura dell’uomo.
La natura dell’uomo? Spiegatevi meglio…
La tecnologia è complessa, ma l’uomo è un animale abitudinario, tendente alla staticità. Se per utilizzare un sistema si è obbligati a conoscere molte informazioni – alcune delle quali, magari, vanno utilizzate solo pochissime volte, ad esempio in situazioni di emergenza, quindi a grande distanza di tempo da quando è stata spiegata la modalità di utilizzo – inevitabilmente il sistema sarà vissuto come complesso. Se il libretto di istruzioni di un apparecchio elettronico o informatico è lungo, articolato e difficile da capire all’uomo comune, inevitabilmente la persona in questione farà fatica ad agire sull’apparecchio in caso di necessità. Steve Jobs diceva che non serve avere tanta tecnologia, se poi l’uomo non la sa utilizzare. Noi crediamo che sia possibile semplificare tutto questo, e lavoriamo da sempre con questo obiettivo.


La vostra storia professionale testimonia che siete sempre stati all’avanguardia, in questo settore. Dove si colloca, oggi, l’avanguardia?
E’ difficile dare una risposta definitiva. L’avanguardia, cioè la ricerca, nasce sempre dalle esigenze di un determinato momento, di un periodo storico. Oggi, in una fase di contrazione del mercato, ci sono meno esigenze palesi, e ci sono meno possibilità di investimento, a tutti i livelli: eppure la tecnologia e l’informatica hanno raggiunto livelli altissimi di complessità. Risulta allora logico – anche in termini puramente economici – che l’avanguardia continui a doversi occupare di semplificazione.
Sembra facile, oltre che logico. Perché allora non lo è, nella pratica?
Perché nella pratica – almeno se guardiamo all’Italia – la percentuale di informatizzazione che si registra all’interno delle aziende, e ancor più degli enti pubblici, è mediamente bassissima, a volte quasi drammatica. Così accade spessissimo che quando si fanno investimenti per ammodernare i sistemi, si guarda solo ed esclusivamente al prezzo, al costo immediato, senza capire davvero quanto un sistema potrà costare in futuro in termini di gestione. Si spende un po’ meno oggi, ma rendendo più complicata – e quindi anche più antieconomica – la gestione negli anni a venire. Mentre sarebbe molto più semplice puntare sulla centralizzazione dei sistemi e sulla loro facilità di gestione integrata.
Questo vale ad ogni livello? Dalla domotica all’industria?
Assolutamente sì. Facendo le debite proporzioni, la dinamica è la medesima. Se la domotica permette oggi, finalmente, di poter gestire in maniera integrata gli apparecchi elettronici e informatici di una casa – naturalmente il costo base esiste: ma poi nel tempo il risparmio gestionale è premiante – la stessa cosa accadere in modo più marcato all’interno di un articolato complesso industriale. Attraverso un unico sistema, è già possibile gestire aspetti completamente diversi della vita di un’azienda: dalla gestione dei consumi energetici (anche per singole aree di una linea produttiva) a quella della videosorveglianza, dal controllo della dotazione delle protezioni individuali a quello degli accessi, dalla gestione della climatizzazione alla rilevazione dei fumi, e via dicendo. E questo esempio si può estendere ad edifici diversi: un condominio, un ospedale, un museo… Tutto si può semplificare, la tecnologia lo permette già, e da tempo. Basta capirlo, basta volerlo.
Cosa bisogna fare, allora, per far aumentare questa consapevolezza?
Bisogna continuare a lavorare in questa direzione, e contemporaneamente cercare di fare cultura. Spiegando queste cose, ogni giorno, ad ogni interlocutore. Senza stancarsi mai di farlo. Siamo pionieri in questo, da sempre, spendendoci fatica e passione, non sempre con risultati immediati. E’ il destino di chi si muove in anticipo. Ma è il nostro lavoro, ci piace, e continueremo a farlo…
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