Che materiale è il poliuretano e come avviene lo stampaggio?
«È un processo di produzione industriale che vede protagonista un polimero che è il risultato della reazione esotermica ottenuta dall’addizione di due elementi base, poliolo e isocianato, eseguita dal Dr. Otto Bayer per la prima volta nel 1937. Le due sostanze vengono miscelate in una macchina schiumatrice, nella quale reagiscono formando una schiuma, che solidifica una volta iniettata in uno stampo termoregolato. Lo stampato risulta quindi omogeneo, compatto, privo di risucchi e deformazioni anche in presenza di nervature e rinforzi e permette un’infinita varietà di finiture superficiali, anche particolari. A oggi esistono varie tipologie di poliuretano: espanso flessibile o rigido, compatto rigido o elastico».
Dove viene utilizzato?
«Viene impiegato principalmente nel settore dell’arredamento in quanto si possono realizzare elementi sia di grande che di piccole dimensioni come divani, chaise lounge, poltrone, pouff e sedie. Ma il poliuretano è un materiale estremamente versatile e quindi fondamentale per l’industrializzazione di una vasta gamma di prodotti con determinate caratteristiche a seconda dei diversi impieghi e settori di applicazione. Il mercato mondiale del poliuretano coinvolge principalmente il settore automotive, ferroviario, elettronica professionale e di consumo, arredamento, edilizia, refrigerazione, vernici e adesivi».
Quali sono i vantaggi?
«Le ragioni del suo impiego sempre più massiccio vanno ricercate nelle caratteristiche strutturali del poliuretano, in quanto è un materiale versatile e allo stesso tempo molto resistente: non si deforma, dura molto tempo prima di rovinarsi e si presta ad essere tagliato e impiegato in una varietà di forme pressoché infinite grazie al suo stato liquido iniziale che, reagendo, si solidifica. Durante la lavorazione può essere data una densità diversa in funzione dell’applicazione d’uso.
Il rispetto della densità diventa quindi un parametro di riferimento?
«Certamente. Lo stampaggio consente di fornire un precisione millimetrica e quindi una ripetitività di serie, mentre la densità è il principale parametro di caratterizzazione del poliuretano perché ne determina le proprietà meccaniche e, di fatto, è la chiave di volta nella durezza o nella morbidezza di una seduta o dell’imbottitura di un letto. Quando la densità di un prodotto arriva a 60 kg/m cubo vuol dire che la qualità dell’imbottito è ottima. Un’alta densità è anche sinonimo di longevità e permette cicli di vita dei prodotti molto lunghi, con vantaggi sia economici che ambientali».
Versatilità e densità bastano per ottenere una poltrona bella fuori e fatta bene dentro?
«Non bastano e bisogna anche saper proporre una progettazione funzionale che rispetti portata, durezza o morbidezza e ovviamente estetica del prodotto finale. Ogni progetto nuovo deve essere infatti abbinato anche alla costruzione di modelli, stampi e strutture interne che consentono di razionalizzare il processo produttivo ed evitare costi superflui. La consulenza in ambito progettuale è quindi fondamentale in questo settore: un prerequisito essenziale per diventare partner di aziende di livello alto che cercano qualità, servizio e know how avanzato».
Anche il servizio non è da meno vero?
«Si a cominciare dalla logistica che deve garantire alla committenza ampi stock e rapidità nella consegna per soddisfare anche esigenze di produzioni just in time»
E ovviamente senza dimenticarsi del controllo qualità..
«È uno step che deve essere sempre garantito: per effettuare controlli della durezza secondo parametri regolati dalla normativa ISO 2439 è necessaria però una strumentazione specifica, realizzata unicamente per questo scopo. I nostri addetti alla qualità, ad esempio, verificano, durante tutto il percorso produttivo, che non siano presenti difetti quali: bolle d’aria, anomalie funzionali o dimensionali».
Il poliuretano si presta anche a lavorazioni su misura?
«Dipende dalle esigenze della committenza: per il mondo dell’arredamento, ad esempio, è importante essere strutturati per gestire anche la progettazione della struttura, dei profili e dell’anima interna di una poltrona. Anche le certificazioni richieste cambiano tra i vari Paesi al mondo ed è fondamentale conoscere le normative internazionali per realizzare prodotti di qualità e soprattutto a norma in tema di sicurezza e funzionalità».
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