La difficile situazione internazionale, a causa della guerra in Ucraina ma non solo, rende particolarmente complesso l’approvvigionamento di materiali come l’acciaio. Da qui le difficoltà del settore siderurgico, comparto portante dell’economia italiana, che rischia di dover rallentare se non addirittura interrompere le proprie lavorazioni. Ne parliamo con Marco Gatti, amministratore delegato di Steel Spa, società che da quasi trent’anni opera nella distribuzione dell’acciaio.
Gatti, qual è la situazione attuale?
“C’è una generale difficoltà negli approvvigionamenti, dovuta all’aumento dei prezzi di energia e gas che per forza di cose fanno salire verso l’alto il prezzo dell’acciaio proposto sul mercato. I produttori a causa della crescita delle spese non sono in grado di ‘tenere’ i prezzi al livello precedente al 2020. Da gennaio 2021, infatti, il costo dell’acciaio, come degli altri materiali, è in continuo aumento. E in una situazione già compromessa si sono inseriti gli effetti della guerra in Ucraina, con sanzioni e restrizioni. In poche parole, siamo nel bel mezzo di una tempesta perfetta”.
Una tempesta che rischia di mettere in crisi l’economia del nostro Paese e non solo.
“Esatto. Gli acciai speciali laminati e forgiati sono una materia prima essenziale per comparti fondamentali dell’economia italiana. Noi, per esempio, lavoriamo per il settore automotive, per l’Oil e Gas e per lo stampaggio di componenti per realizzare svariate tipologie di prodotti. Ma l’impatto è a livello internazionale e colpisce tutta l’Europa”.
Come si possono superare queste difficoltà?
“Sicuramente è centrale il ruolo dei distributori. Scegliere quello giusto può fare la differenza”.
In che senso?
“Affidarsi a un distributore che ha rapporti con fornitori da tutto il mondo consente, seppure con difficoltà in questo periodo, di riuscire ad avere l’acciaio di cui si ha bisogno a prezzi sostenibili. Al momento, per esempio, acquistare acciaio in molti paesi d’Europa risulta quasi impossibile perché i prezzi sono molto alti, ma è possibile lavorare sul mercato orientale, in particolare in India. L’altra caratteristica che può fare la differenza è la possibilità di erogare servizi particolari”.
Per esempio?
“Il trattamento termico, soprattutto i questo momento, è determinante. Si tratta di una lavorazione indispensabile per la realizzazione di alcuni prodotti, tanto che i distributori che non sono in grado di effettuarla internamente sono costretti ad affidarla all’esterno. Svolgendola direttamente, però, è possibile ridurre i costi (e quindi mantenere più basso il prezzo finale dei prodotti) e i tempi di lavorazione. Aspetto, quest’ultimo, di fondamentale importanza in un momento come quello attuale”.
Quanto incidono effettivamente questi ‘requisiti’ nell’attività di un distributore?
“Moltissimo. Lo vediamo dalla nostra esperienza: dall’inizio della guerra il nostro fatturato non ha mai smesso di crescere in tutta Europa. Ciò significa che si rivolgono a noi anche imprese che prima si rifornivano altrove”.
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