La titolare dell’omonimo studio oculistico di Viareggio svela quali sono i comportamenti corretti da seguire, per una corretta prevenzione e per correggere i difetti visivi più comuni senza correre rischi
Dalle maculopatie alle malattie rare, fino alla comune cataratta o al glaucoma. Sono tante le patologie che possono affliggere l’occhio, ed influenzare negativamente la nostra vista. Alcune di queste possono essere prevenute con estrema facilità, altre, più silenti e subdole, rischiano invece di trasformarsi in veri e propri problemi, con conseguenze disastrose per i nostri occhi e per la vista. Come agire allora? E come fare, se possibile a prevenirle? A spiegarlo è la dott.ssa Mariachiara Romagnoli, titolare, insieme al padre, dello studio oculistico Romagnoli, di Viareggio. Una realtà che vanta oltre 50 anni di esperienza nel territorio ed alcuni tra i macchinari più evoluti di tutta la Regione.
Dott.ssa Romagnoli, come si fa a prendersi cura correttamente della propria vista?
“È fondamentale una corretta prevenzione, che passa attraverso controlli periodici dall’oculista, anche in assenza di sintomi o problemi agli occhi. Io raccomando sempre di fare una visita all’anno, anche per chi è giovane e sta bene. Questo perché ci sono delle malattie che non danno apparentemente sintomi, ma che se trascurate possono portare a problemi anche molto gravi”.
Può farci qualche esempio?
“La più comune è il glaucoma, una patologia piuttosto frequente che colpisce circa il 2% della popolazione italiana sopra i 40 anni. Sembra una percentuale di poco conto, ma vi assicuro che non lo è affatto. Questa malattia è silente, nel senso che il paziente non avverte alcun disturbo, fino a quando inizia a non vederci più, ma arrivati a quel punto è troppo tardi e la vista è compromessa. Per evitare una tale degenerazione, è sufficiente controllare periodicamente la pressione dell’occhio e monitorare lo stato di salute del nervo ottico. Un’altra malattia seria è la degenerazione maculare senile, che porta ad una progressiva perdita della vista, ma che può essere facilmente trattata tempestivamente grazie ai controlli periodici e soprattutto ad una speciale tomografia, tipo tac, che senza emettere le tipiche radiazioni della tac è in grado di diagnosticare ogni tipo di maculopatia, consentendo al professionista di intervenire in tempo”
Quali sono le altre patologie comuni e come si trattano?
“La più comune è sicuramente la cataratta, una malattia degenerativa che con l’avanzare dell’età colpisce praticamente la totalità delle persone. È una patologia che colpisce il cristallino dell’occhio, il quale si ossida e non consente più una vista corretta. Oggi è possibile trattare questa patologia grazie alla sostituzione del cristallino con una lente artificiale, che oltre a correggere il difetto permette al paziente di ritrovare una vista eccellente, come quando aveva 20 anni. Per il glaucoma, invece, se interveniamo tempestivamente è possibile trattarlo con colliri, laser, o interventi mirati, che risolvono il problema”.
Tornando alla prevenzione, a che età è opportuno far visitare i nostri bambini da uno specialista?
“Il primo controllo è raccomandabile a tre anni e, successivamente, in età da elementari. Questo perché la funzione visiva si sviluppa nei primi dieci anni di vita e durante questo periodo possono insorgere difetti come la miopia, l’astigmatismo o l’ipermetropia, ma anche il più comune occhio pigro, che se preso in tempo può scomparire senza problemi. se, invece, si tende a trascurarlo, comprometterà per sempre la vista del bambino, in quanto l’occhio, non sviluppandosi completamente, non sarà in grado di garantire una vista da 10 decimi, come nei soggetti privi di difetti visivi”.
Quali sono, invece, le buone pratiche da seguire, per avere una vista sana?
“Anzitutto limitare l’utilizzo di tablet, pc o altri dispositivi elettronici, per non affaticare troppo la vista. È importante poi, per i portatori di lenti a contatto, non prolungarne l’utilizzo oltre le 5-6 ore, perché potrebbero presentarsi problemi di ossigenazione all’occhio. La cornea infatti non ha vasi sanguigni che portano ossigeno, ma lo prende dall’esterno. Se noi andiamo a ‘tapparla’ con una lente a contatto, per molte ore al giorno, i nostri occhi ne soffriranno e, a lungo andare, sopporteranno sempre meno la presenza della lente a contatto”.
Ci sono patologie dell’occhio che oggi possono essere curate con maggior facilità, grazie alla tecnologia?
“Certamente, una di queste è la cosiddetta sindrome dell’occhio secco, un particolare disturbo che consiste in un’alterazione dell’equilibrio nella regolazione della secrezione e della distribuzione del film lacrimale. Questa alterazione fa sì che la superficie oculare esterna risulti poco o male lubrificata con una scarsa lacrimazione. Oggi è possibile curarla grazie ad una particolare luce pulsata che stimola le ghiandole responsabili della componente lipidica della lacrima, reintegrandone la normale composizione. Si tratta di un dispositivo, che solo il nostro studio e pochi altri in Toscana hanno, e che può portare al paziente grandi benefici”.
Quali sono questi benefici e quali sintomi può dare l’occhio secco?
“Tra i sintomi più comuni ci sono secchezza, bruciore, sensazione costante di avere qualcosa negli occhi, ed una vista leggermente appannata. Chi ne soffre è spesso dipendente da colliri o lacrime artificiali, ma grazie a questo nuovo dispositivo a luce pulsata è possibile riportare la situazione ad una sostanziale normalità, eliminando o riducendo notevolmente l’utilizzo del collirio”.
È una soluzione perenne?
“No, occorre ripeterla ogni anno, ma bastano un paio di sedute, al costo di una normalissima visita di controllo”.
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