Fare impresa significa generare fatturato, ma anche creare valore, benessere e dignità. Per investire bene in un progetto valido è necessario trovare l’istituto bancario motivato ad affiancare l’imprenditore. Oggi sono possibili nuove soluzioni finanziarie garantite dallo Stato. Ce lo spiega Gianfranco Bertoli, responsabile commerciale di Multiply Spa, società leader nel settore della mediazione creditizia. Con un’esperienza di oltre 40 anni tra le più importanti realtà bancarie nazionali ed europee, Bertoli è profondo conoscitore delle esigenze finanziarie delle piccole e medie imprese ed ha la capacità di coniugare le richieste di mercato con prodotti innovativi.
Bertoli, lei che ha un’ampia conoscenza del mondo delle piccole e medie imprese, qual è la situazione attuale?
Molte aziende stanno soffrendo la contrazione di fatturato generata dall’emergenza pandemica. Per superare queste difficoltà economico-finanziarie, hanno bisogno di un ulteriore sostegno con prodotti finanziari di medio e lungo termine, che permettano loro di superare questa situazione che ci auguriamo temporanea.
In questa situazione, il sistema bancario è pronto ad erogare crediti?
Le banche sono portate a non finanziare le imprese che hanno un calo di fatturato. Oggi questa scelta ha coinvolto molte realtà ed è il dramma degli imprenditori momentaneamente in difficoltà, anche se hanno piani efficaci per il futuro. Ritengo invece che sia fondamentale, proprio in questo momento storico, riaccendere lo spirito imprenditoriale.
E quindi, per le imprese non c’è una soluzione?
Al contrario, oggi le piccole e medie imprese possono richiedere finanziamenti per superare queste difficoltà economiche. Ci sono, addirittura, finanziamenti garantiti dallo Stato.
Perché le imprese non ne approfittano?
Molte imprese non si avvalgono dell’opportunità di questo finanziamento, perché non ne sono a conoscenza. Altri invece, pur sapendolo, rinunciano perché ritengono sia un procedimento troppo complesso dal punto di vista burocratico. Tuttavia ci sarebbero delle possibilità per le imprese.
Quali?
Oggi ci sono le nuove banche e finanziarie Fintech, di proprietà di fondi italiani ed esteri. Sono nate con l’obiettivo di scommettere sulla crescita dell’economia nazionale e quindi delle imprese. Sono banche e finanziarie specializzate nel supportare le aziende che hanno progetti e prospettive interessanti per affrontare la crisi temporanea.
Come si può accedere?
Le Fintech, potremmo dire, ‘finanziano l’entusiasmo degli imprenditori’. Non giudicano solo il fatturato, ma anche le prospettive di crescita e il progetto credibile che viene presentato dall’azienda. Se è valido, si impegnano ad erogare prodotti finanziari innovativi.
Nel concreto, cosa deve fare un’azienda per entrare in contatto con una banca e finanziaria Fintech?
Il suggerimento che mi sento di dare è di rivolgersi ad una società specializzata in mediazione creditizia, perchè presentare la documentazione istruttoria in modo corretto ed appropriato è determinante per ottenere il finanziamento. È una competenza che l’imprenditore, da solo, non sempre può avere e rischia di non portare a conclusione questa opportunità.
Di cosa si occupa una società di mediazione creditizia?
Il mediatore creditizio è un professionista in grado di fare da ponte tra il cliente e la banca e finanziaria Fintech. Supporta l’imprenditore nell’individuare se un progetto è finanziabile nel momento in cui ne ha bisogno e nel trovare l’istituto bancario giusto ad erogarlo. Affianca poi il cliente nell’accedere al prestito, soprattutto risolvendo le pratiche burocratiche e trovando le condizioni più vantaggiose. Oggi la rapidità e la semplificazione sono essenziali per un imprenditore.
Come scegliere la società di mediazione creditizia giusta per farsi aiutare?
Prima di tutto bisogna verificare che sia una struttura autorizzata dall’Organismo Agenti e Mediatori. È rischioso affidarsi a consulenti non accertati. Un altro suggerimento è diffidare delle società di mediazione creditizia che pretendono il pagamento della consulenza in anticipo. Piuttosto va privilegiato il mediatore che chiede commissioni solo quando l’operazione finanziaria è andata a buon fine. Le banche e finanziarie Fintech non erogano finanziamenti in modo semplice.
Ci spieghi meglio…
Non è facile dialogare con le Fintech. Sono banche che lavorano primariamente con la tecnologia e sono molto selettive nella scelta dei mediatori creditizi. Si affidano solo a strutture ben organizzate, capaci di preparare correttamente i piani finanziari ed in particolare le pratiche.
Per quanto riguarda il nodo dolente delle garanzie?
Ci sono buone notizie. Noi di Multiply, ad esempio, privilegiamo le Fintech che non chiedono fideiussioni, dal momento che si parla di finanziamenti già garantiti dallo Stato. Sono della convinzione che l’imprenditore debba avere la mente libera per operare nel suo lavoro e soprattutto dormire tranquillo. Sta ai mediatori creditizi proteggere il suo business anche attraverso l’uso di forme economiche innovative.
Altro aspetto è la salvaguardia del patrimonio di un’impresa.
Ci preoccupiamo di assicurare l’auto, la casa, la vita. Perché un imprenditore non protegge il conto economico della sua azienda? Ci sono i check-up assicurativi che le aziende possono sottoscrivere per mettere al sicuro la propria struttura contro incidenti sul lavoro, incendi o furti. È un aspetto spesso trascurato e che purtroppo diventa evidente solo quando si verifica il danno.
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Leggi l’approfondimento Ansa Gianfranco Bertoli: Un’impresa su due può avere un finanziamento garantito dallo Stato ma non lo sa
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