Il medico, specialista in odontoiatria e responsabile a Sassari di Studio Odontospecialistica, sottolinea l’importanza dell’analisi periodica dello stato di salute della bocca e quanto le nuove strumentazioni possono aiutare i pazienti a superare le problematiche anche più avverse
Da sempre la prevenzione è considerata decisiva nella conservazione di un buon stato di salute per la bocca ma oggi, ancor di più, è decisivo il controllo periodico visto l’insorgere di nuove e più diffuse patologie. Di questo parliamo con Carlo Azzena, medico odontoiatra, specialista in ambito parodontite
Dottor Azzena, ancora oggi la prevenzione può considerarsi il punto di partenza per la cura dentale?
Oggi più che mai risulta essenziale procedere periodicamente a controlli presso i centri odontoiatrici. La grande evoluzione dell’odontoiatria negli ultimi anni, sia sotto il profilo delle tecniche impiegate per la salute dei pazienti che delle cure per le patologie che affliggono le persone, non deve distrarre dalla cura costante dei denti. Al contrario, grazie alle nuove tecnologie si possono individuare precocemente una serie di problematiche, motivo per il quale la visita dall’odontoiatra di fiducia dovrebbe essere una routine.
È cambiato qualcosa nelle patologie ricorrenti?
Questo può stupire, ma effettivamente è constatata una riduzione importanti delle carie dentali. I motivi sono molteplici: rispetto al passato ci si lava i denti con maggiore costanza, i presidi per la cura e la prevenzione delle carie sono molto più diffusi. Paradossalmente, non si è propensi ad andare frequentemente dal dentista, non essendoci più questa problematica ricorrente. D’altro canto, si registra lo sviluppo di altre patologie come la parodontite che in precedenza, con i controlli delle carie, poteva essere diagnosticata in anticipo.
Di cosa si tratta?
Purtroppo parliamo della patologia del futuro, che tocca la branca della parodontologia. La parodontite può causare nelle fasi acute la perdita dei denti, con i batteri che penetrando in profondità intaccano non solo la gengiva ma anche l’osso.
Cosa può fare un paziente?
Verificare insieme all’odontoiatra la presenza di tartaro e l’uso della sonda parodontale che certifica la presenza o meno di tasche può aiutare a prevenire la piorrea. Ma è fondamentale riporre fiducia nel professionista, instaurare con lui un rapporto di lunga durata perché la cura richiede tempo e pazienza. Il risultato sarà la conservazione dei denti e della salute generale della bocca.
Cosa succede se la parodontite viene trascurata?
I rischi sono ingenti, arrivando persino alla perdita completa dei denti. Quando non si può più intervenire alla cura della parodontite, si propone la protesi a carico immediato, una soluzione efficace che restituisce la masticazione e l’integrità della bocca, con rapidità d’esecuzione e, aspetto non da meno, costi relativamente bassi.
Ha accennato alla possibilità di ripristinare un’intera arcata dentale in tempi molto brevi, sembra una soluzione molto vantaggiosa, ci spiega in pratica come funziona questa tecnica?
Questa è una metodica sperimentata, studiata ed evoluta da Prof. Malò in Portogallo. In sostanza, utilizzando quattro o più impianti si installa nel paziente una protesi fissa avvitata nell’arco di 24 o 48 ore.
Come avviene la procedura?
In questo caso, grazie al supporto degli anestesisti, si pratica la sedazione cosciente sul paziente, che in questo modo non avrà una memoria negativa dell’intervento e un post operatorio più breve. Segnalo che questa metodica prevede la conoscenza approfondita dei tessuti duri e molli, così come delle dinamiche protesiche: se l’intervento non è praticato correttamente, seguendo i protocolli, la protesi potrebbe apparire non raffinata né ottimale per la funzione che le si richiede.
Molti pazienti affrontano viaggi all’estero per effettuare questo tipo di intervento pensando di risparmiare, corrono dei rischi?
Ci sono ottimi studi anche all’estero che, infatti, hanno prezzi non troppo distanti da quelli del nostro Paese. Ma un prezzo troppo basso può significare scarsa professionalità o l’utilizzo di scarsi materiali. Ecco perché è importante rivolgersi alle strutture del territorio. In Sardegna, ad esempio, sono presenti ottimi studi che nel tempo possono garantire il controllo e il mantenimento del lavoro impianto-protesico, impedendo che eventuali problemi ne precludano la durata e la funzionalità.
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