La consapevolezza dell’importanza della prevenzione, la grande attenzione all’igiene orale, al mantenimento delle terapie e all’utilizzo di tecnologie innovative sono le tappe principali in campo odontoiatrico per costruire un percorso di cura olistica e garantire ai pazienti la salute della bocca e la bellezza del sorriso.
A spiegarcelo sono Cristina Rocchi, medico odontoiatra e specialista in protesi estetica e Francesca Spampinato, igienista dentale, titolari di RS Studio Odontoiatrico Srl di Verona.
Dottoressa Rocchi, quanto è importante la prevenzione?
“Per il nostro Studio, la prevenzione è al primo posto. Un approccio preventivo significa avere uno sguardo olistico sulla salute generale del paziente. Da noi, infatti, ogni paziente, a prescindere dalle sue esigenze specifiche, viene sottoposto ad un’accurata prima visita, con uno screen a 360 gradi di bocca e denti, grazie all’ausilio di una tecnologia innovativa che ci consente di fare una mappatura dei denti e di tutti i tessuti circostanti”.
Ci spieghi meglio. In cosa consiste questa mappatura?
“Preciso che il termine mappatura in odontoiatria non viene utilizzato, però è conosciuto tra i pazienti perché, per esempio, è usato in dermatologia per mappare i nei. La nostra mappatura ha, tuttavia, la stessa funzione: andare a focalizzare, individuare e mappare appunto quelle che sono le lesioni dentali ed eventuali anomalie dei tessuti molli. Grazie ad una telecamera con tre terminali diversi, abbiamo la possibilità di ottenere fotografie e scansioni di tutta la dentatura del paziente e delle aree circostanti. Questa tecnica ci permette di classificare l’entità della lesione cariosa e di decidere se trattarla, per esempio, con il tradizionale trapano o conl’infiltrazione di resina. Due approcci differenti che prevedono tecniche completamente diverse. Al giorno d’oggi poter offrire ai pazienti, soprattutto a quelli più giovani, la possibilità di intervenire senza utilizzare il “trapano” fa sicuramente la differenza”.
Infiltrazione di resina? Dottoressa Spampinato, di cosa si tratta?
“L’infiltrazione resinosa è una tecnica minimamente invasiva che permette di trattare tutte quelle lesioni dello smalto in fase iniziale. Generalmente sono di colore bianco gessoso e la superficie del dente, nonostante abbia subito un danno, è ancora integra. Potremmo intendere questa lesione come l’anticamera della carie. In questo caso, la resina attraverso l’utilizzo di un protocollo preciso, penetra nello spessore dello smalto e della lesione andando a riempire tutte quelle zone vuote che si sono create a causa della perdita di sostanza, generando così un vero e proprio sigillo.
Questa tecnica, inoltre, non prevede l’uso del trapano né tantomeno dell’anestesia, rendendo il trattamento per il paziente più gradevole e più confortevole. Viene utilizzato anche a livello estetico per riparare tutte quelle macchie esterne sui denti e cancellare il difetto discromico, agendo senza togliere sostanza”.
Quindi, è ideale come trattamento sui giovani pazienti? Per arginare anche la “paura del dentista”?
“Assolutamente sì. Se l’esito della mappatura ci consente di procedere con questo trattamento è ideale anche nei giovani, dove la cariorecettività è elevata. L’uso delle infiltrazioni non provoca né dolore né comporta il rumore del trapano che spesso è segnale di paura per i pazienti. Soprattutto nella fase infantile, limitare al massimo la paura di andare dal dentista permette di far nascere nei bambini una maggior predisposizione a fare visite regolari, così da favorire la prevenzione. Inoltre, per questo tipo di trattamento non c’è bisogno dell’anestesia: altro aspetto a favore dei più piccoli e per chi è agofobico. In aggiunta, questo intervento sul paziente agofobico viene programmato con l’ausilio del protossido d’azoto e quindi in sedazione cosciente”.
Gli strumenti e ancor più la tecnica con cui vengono utilizzati nei vari trattamenti dunque fanno la differenza. Dottoressa Spampinato, come deve essere fatta una corretta igiene orale?
“La giusta tecnica con cui i vari trattamenti vengono fatti è fondamentale. Durante la seduta di igiene orale, per esempio, è importante che l’acqua sia a temperatura corporea e la vibrazione debba essere delicata. Uno dei motivi per cui una persona non va regolarmente a fare l’igiene orale è perché, oltre a sentire male, sente il freddo. Avere uno strumento che eroga la giusta temperatura e una vibrazione efficace, ma non invasiva, cambia l’esperienza sensoriale del paziente e lo predispone a essere molto più rilassato e collaborante”.
Dottoressa Rocchi, ci sono delle innovazioni invece in fatto di implantologia?
“Il nostro Studio ha un sistema implantare che ci consente di mettere un impianto con due passaggi, anziché con una serie di frese che allungano di molto la durata dell’intervento, garantendo la stabilità e l’osteointegrazione dell’impianto. Dopo una previsualizzazione del risultato estetico, in aggiunta alla velocità di intervento e alla possibilità di ricevere una garanzia implantare, la procedura che consente di avere dei denti fissi in un giorno ci pone sicuramente nelle condizioni di trasmettere al paziente l’entusiasmo con cui presentiamo questo trattamento assolutamente sicuro e altamente estetico”.
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