Dal problem solving a 360 gradi fino al brevetto mondiale di un nuovissimo motore elettrico: ecco un’azienda che non smette mai di creare

Oltre 2000 progetti speciali realizzati, in almeno 80 settori industriali diversi, in poco più di 15 anni. Abbiamo scelto di usare dei numeri, questi tre numeri, per sintetizzare l’attività indefessa di SMRE: un’azienda che ha come filosofia di vita – prima ancora che come core business – la ricerca continua. Samuele Mazzini la fondò ancor giovanissimo nel ’99 assieme alla moglie Elisabetta Ricci (da qui l’acronimo del marchio aziendale), continuando gli studi contemporaneamente all’attività professionale nel campo dell’automazione industriale, da lì, nell’arco di un paio d’anni, ecco già sviluppata una decina di brevetti, nel campo dell’utilizzo degli ultrasuoni per applicazioni industriali come il taglio e la saldatura di materiali termoplastici.
Da allora in poi SMRE è cresciuta così, una novità dopo l’altra, applicando la tecnologia di base a decine e decine di campi applicativi: le macchine create dall’azienda risolvono problematiche industriali a 360 gradi, permettono di produrre, dai cubetti di spinaci surgelati alle lastre per la produzione di pannelli fotovoltaici, e oggi utilizzano le tecnologie più diverse (non più solo ultrasuoni, ma laser, acqua a iperpressione, solo per menzionarne alcune).
A monte c’è sempre una richiesta specifica: l’azienda di Umbertide lavora prevalentemente “on demand”, trovando risposte puntuali ai problemi sollevati dai clienti. A valle, però, le soluzioni ideate per uno specifico caso vengono studiate, elaborate e riadattate per altre tipologie di interventi: ecco spiegata l’assoluta versatilità dell’azienda, che ha sviluppato un mercato talmente vasto – come tipologie di prodotti – da essere difficilmente definibile in poche parole.

Ma la mente di Mazzini non si ferma mai, e la “molla” principale della sua attività quotidiana è la necessità di stimoli e sfide sempre nuove. Così, da una passione molto comune a chi come lui ha origini romagnole – quella per i motori – è nata sei anni fa una seconda azienda: anche questa straordinariamente innovativa, e destinata, almeno nelle intenzioni del fondatore, a superare abbondantemente i risultati di SMRE in un futuro non troppo lontano. Il nuovo spin off si chiama IET, che sta per Integrated Electric Transmission: e anche questo parte da un brevetto di Mazzini, forse il più geniale di tutti, al punto che – dopo l’Italia e svariati paesi europei – sta ottenendo anche l’ambìto e difficilissimo riconoscimento negli Usa. Si tratta di un motore elettrico rivoluzionario, denominato MRT (Multiple Rotor Transmission), che in pratica contiene più motori in uno: un sistema che grazie ad una elettronica di attuazione molto efficace e ad un software di gestione che ne amplifica il potenziale, permette un elevatissimo rapporto fra peso e potenza, e un livello di efficienza di funzionamento di riferimento assoluto. Il sistema sta riscuotendo successo e riconoscimenti in campo nazionale e internazionale e la giovane azienda ha iniziato a installare il sistema su camion, imbarcazioni, veicoli sportivi. In attesa di una prevedibile diffusione anche in ambiti diversi: visto che fra l’altro il sistema si avvantaggia nell’uso come generatore di energia, e quindi è applicabile all’eolico, alle turbine e in molti altri campi applicativi.
E se la mente creativa del titolare continua a pensare avanti, intanto l’azienda si è strutturata per essere pronta, fin da subito, a rispondere alle richieste del mercato in relazione al nuovo prodotto: l’ingresso di un fondo di private equity nel capitale aziendale è servito proprio a garantire la liquidità necessaria a sviluppare e produrre il motore del futuro. In attesa che il futuro diventi presente e che Mazzini, nel frattempo, abbia portato l’asticella della ricerca ancora più in alto…
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Sito internet: www.smre.it