Dott.ssa Anna Facchetti: Il ruolo di un tecnico ortopedico nella cura delle malattie muscolo scheletriche.
La dottoressa Anna Facchetti, proprietaria della O.T.A ortopedia di Alcamo in provincia di Trapani è un tecnico ortopedico specializzato, iscritta all’Albo Nazionale dei Tecnici Ortopedici e può vantare circa venticinque anni di esperienza nel settore.
Dottoressa Facchetti quanto è importante rivolgersi ad un tecnico ortopedico?
“E’ fondamentale. Il tecnico ortopedico è in grado di offrire una consulenza mirata sul tipo di problematica che può presentarsi ed anche individuarne le cause ed è il solo in grado di personalizzare i plantari, i busti e le protesi articolari, partendo da semilavorati. La differenza tra un prodotto definito in laboratorio e quello acquistato in farmacia sta proprio nella personalizzazione. In farmacia si trovano prodotti standard, un tecnico ortopedico, invece li personalizza in laboratorio e li adatta alla morfologia del paziente. L’errore più comune in cui si incorre è quello di non rivolgersi ad uno specialista. Ad esempio se il paziente è affetto da cifosi, non può indossare un busto standard. Da noi forniamo consulenza gratuita, alcuni la fanno a pagamento.”
Si può affermare che il tecnico ortopedico agisce in sinergia con il medico specialista.
“Certo, si arriva in un centro ortopedico con una diagnosi di un medico specialista, che fornisce anche le misure per la realizzazione di plantari, busti e protesi. Sarà cura del tecnico ortopedico mettere in atto tutti gli opportuni accorgimenti per fornire al cliente un prodotto di qualità che raggiunga risultati eccellenti e spesso risolutivi per la patologia”.
Il titolo di tecnico ortopedico è un requisito di legge per aprire un’ ortopedia?
“Si, è da qualche anno è diventato un requisito di legge, ed anche una vera e propria laurea specialistica. I corsi si tengono nelle università di Bologna, Ancona e Milano, ma sono in continuo aumento in molte altre università italiane”.
Le nuove frontiere dell’ortopedia prevedono anche l’uso di materiali innovativi.
“Si è passati, ad esempio, dall’utilizzo di un plantare in sughero e cuoio che creava problemi di sudorazione ad uno morbido termo forato. Esistono anche supporti innovativi, ad esempio sono stati realizzati da poco dei motorini che si applicano alle sedie e che possono essere usati sia all’interno che in esterno. Come gli scooter elettrici che vengono forniti gratuitamente dall’Asp”.
Quanto sono importanti i corsi di aggiornamento?
“Importantissimi. Bisogna avere la capacità di capire i propri limiti e vestirsi di umiltà. Oggi il web porta il cliente ad essere sempre più informato e quindi a fare richieste sempre più evolute. Molte volte arriva già con una conoscenza approfondita di un prodotto e del suo utilizzo. Qualcuno propone, anche, una marca definita”.
Esistono patologie invisibili che se trascurate possono sfociare in problemi “importanti”?
“Certo. Non tutte le patologie sono evidenti. Il plantare è fisiologico per la postura, anche preventivo. Ad esempio per gli atleti che così riescono a scaricare l’impatto con il terreno. Ci sono poi malattie della postura che possono derivare dagli occhi, dalla bocca. Un’ernia può non rivelarsi subito con complicanze importanti. Sarebbe opportuno fare periodicamente mesi della prevenzione. Per una scoliosi ci vorrebbe un controllo ogni sei mesi, per un plantare ogni otto mesi. E poi esami specifici della postura come il baropodometrico in statico e in dinamico”.
La O.T.A ortopedia è convenzionata con l’Asp e con l’Inail ed è iscritta nel registro dell’Assessorato Regionale alla Sanità della Regione Siciliana.
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