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Da Tecnosyder tutti i vantaggi di una struttura metallica

31/01/2020
in Interviste

Perché scegliere una struttura in acciaio per costruire un edificio industriale? Per le caratteristiche di flessibilità rispetto alle oscillazioni, per i tempi rapidi di realizzazione, perchè consente facili riadattamenti o ampliamenti nel tempo, è resistente e oggi anche compatibile con le nuove esigenze di impatto estetico.  Sono solo alcuni (e non pochi dunque) dei vantaggi che offre una struttura metallica, come spiega Liliana Catena Cardillo, titolare di Tecnosyder, carpenteria metallica con sede Rionero in Vulture in Basilicata di tradizione familiare che lo scorso anno ha raggiunto le 50 candeline di attività.

Una giovane donna con le idee ben chiare e molta competenza, in un settore che molti associano al mondo maschile.

“Ho finalizzato nell’azienda i miei studi in economia. Il mio ruolo è prevalentemente gestionale, ma la familiarità con il settore scorre nelle vene. La nostra è un’azienda nata con mio padre e oggi gestita da noi figli, sempre con la sua guida illuminante. Accanto a me oggi c’è anche Michele, mio nipote”.

In cinquant’anni, da quando Tecnosyder è sul mercato, il settore ha vissuto notevoli evoluzioni.

“Come la nostra azienda che originariamente era una ditta individuale. Dal settore della rivendita e della vendita al dettaglio nel tempo ci siamo specializzati nella produzione e installazione di strutture metalliche di ogni tipo, dall’utilizzo per un edificio industriale alle recinzioni, dall’edilizia residenziale antisismica alle coperture. In cinquant’anni c’è stata un’evoluzione rapida e complessa della normativa, della tipologia di materiale utilizzato, della sua destinazione d’uso. Ciò che però stenta a diffondersi è proprio la diffusione dei possibili usi delle costruzioni in acciaio, tanto per strutture residenziali quanto per strutture aziendali”.

Prevale ancora in Italia la cultura del mattone?

“Si predilige talvolta ancora il cemento perché non si conoscono tutti i vantaggi di una struttura in acciaio”.

Ovvero?

“La resistenza nel tempo, innanzitutto. La malleabilità rispetto alle oscillazioni che può causare un terremoto. Una struttura in metallo è flessibile ma non cede. Le parti della struttura sono collegate da bulloni, che se adeguati e ben serrati, assicurano stabilità nel tempo. Si realizza più velocemente rispetto ad una struttura in cemento che, anche per un capannone in cemento precompresso, richiede mesi. A differenza di una struttura metallica che è possibile realizzare in 10-12 giorni.

La resistenza al fuoco in quanto vengono utilizzati pannelli di copertura e parete che garantiscono una resistenza al fuoco da un minimo di 30 minuti sino a un massimo di 120 minuti”.

Quanto acciaio si riesce a lavorare ogni giorno?

“Dipende dalla capacità dell’azienda. Nel nostro caso realizziamo mediamente 5 tonnellate al giorno di prodotto finito”.

 Una volta realizzata ed installata la struttura, è possibile apportare modifiche?

“La struttura metallica consente, nel caso di futuri ampliamenti, per come è pensata all’origine offre la possibilità, semplicemente smontando i bulloni, di realizzare agevolmente successivi ampliamenti oppure di apportare modifiche in corso d’opera a differenza del cemento. Alcune strutture metalliche vengono realizzate senza pilastri centrali, cosa che con il cemento sarebbe impossibile. L’acciaio inoltre è un materiale nobile, rispetto al cemento. Questo spiega la differenza di prezzo tra l’uno e l’altro. E comunque l’incidenza non supera il 10%”.

 

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Tecnosyder
Liliana Catena Cardillo
Liliana Catena Cardillo
Liliana Catena Cardillo
Liliana Catena Cardillo

Mentre sul valore dell’immobile?

“Non ci sono grandi differenze. In gran parte sono le caratteristiche della zona a far variare il costo. Nella nostra regione in base alla tipologia di materiale utilizzato, non solo per la struttura, ma anche per le finiture, si parte da una quotazione per un capannone industriale di 300-400 euro al metro quadrato in su.

Parliamo invece degli aspetti estetici, che pure hanno un grosso peso, anche in termini di impatto ambientale.

“Le strutture metalliche oggi consentono di essere completate con materiali di copertura molto vari e diversificati tra loro, dal risultato estetico assai gradevole. Dai rivestimenti in pietra al gres porcellanato. Tutti compatibili con i criteri di risparmio energetico, essendo tra l’altro il metallo un conduttore di calore. L’isolamento termico è dettato dalla scelta delle tipologie di pannello che, man mano che aumenta lo spessore, assicurano maggiore transmittanza termica. Inoltre c’è in termini di sicurezza la caratteristica della resistenza al fuoco di 30 minuti, quella che nel linguaggio tecnico viene definita REI30, che consente la possibilità di evacuazione di una struttura in caso di incendio, garantendo la sicurezza dei dipendenti o di chi vi abita. Molto incide, nella fase di progettazione,  la destinazione d’uso della struttura: un edificio per ricovero mezzi necessiterà di caratteristiche diverse da una struttura destinata ad un’area produttiva, ad esempio con materiale infiammabile all’interno”.

In termini invece di isolamento acustico?

“Anche in questo caso, si può spaziare molto. Il grado di isolamento dipende dal prodotto che scegli di utilizzare o che proponi al cliente per la destinazione che avrà la struttura metallica. In genere i pannelli utilizzati a completamento sono fonoassorbenti”.

E allora perché, ritornando a quanto detto sopra e ai vantaggi illustrati, non si tende ad utilizzare il metallo al posto del cemento?

“Perché manca la cultura e, forse, anche la conoscenza del materiale. Gli stessi ingegneri non sono sempre in grado di progettare le strutture in metallo, non hanno dimestichezza sufficiente con l’acciaio. Nel calcolo strutturale a volte temono che l’edificio non regga e sovradimensionano le strutture, facendo lievitare i costi e con il risultato di tanto materiale sprecato. In altri casi il profilo scelto, che varia nello spessore (a partire dal profilo 3 millimetri a salire), non è sufficiente a garantire la sicurezza, che per noi è un obbligo. Per questo suggerisco, quando si sceglie di realizzare una struttura, di individuare aziende che abbiano un team di tecnici super specializzati, a partire dall’ingegnere interno all’azienda che sia in grado di suggerire la soluzione migliore al cliente, sia esso il diretto interessato che un tecnico progettista”.

Così, di fatto, ci si differenzia sul mercato: grazie al personale qualificato.

“Il prezzo competitivo nel nostro settore è un elemento necessario, ma non sufficiente. Non è sicuramente ciò che guida alla scelta dell’una o dell’altra carpenteria. Operare basandosi su qualità ed esperienza sono la ragione del successo e della permanenza sul mercato nel lungo periodo. Negli anni abbiamo costruito centinaia di strutture, tutte certificate. La certificazione per noi è un obbligo di legge, ma soprattutto un elemento imprescindibile per produrre in qualità e sicurezza. Molti scoprono della necessità (o della mancanza) della certificazione, solo dopo il collaudo che magari non può avvenire in assenza di certificazione”.

Cosa prevede la normativa nello specifico?

“L’obbligo di rilasciare la dichiarazione di prestazione, in cui è specificato la tipologia di materiale utilizzato con tutte le caratteristiche collegate (come ad esempio il certificato del ferro, della zincatura, dei pannelli). Anche per l’installazione è prevista una certificazione. Le certificazioni che una carpenteria acquisisce sono soggette ad un mantenimento annuale. Tre anni fa circa è stato introdotto l’obbligo della marcatura CE per le strutture metalliche, in conformità con la normativa EN1090 per la quale occorrono certificazioni propedeutiche come l’ISO 9001 e il patentino di tutti i saldatori che partecipano alla produzione, da rinnovare ogni tre anni. Per finire con la certificazione dei procedimenti di saldatura”.

Formazione del personale e certificazioni tutte a vostro carico?

“Per noi non sono un costo, sono un investimento. Che ci consente di dare tutte le garanzie che occorrono al cliente. E di poter contare su una squadra di dipendenti che sentono loro l’azienda. Pensi che in Tecnosyder abbiamo venti dipendenti in pianta stabile, e circa cinque interinali. Ma il lavoratore con l’anzianità più bassa è con noi dal 2010”.

 

SCOPRI DI PIÙ

Leggi anche Tecnosyder, una storia aziendale (e familiare) forte come l’acciaio che si lavora

Leggi l’approfondimento Ansa Costruzioni in acciaio, ideali nelle zone ad alto rischio sismico

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Tags: Liliana Catena CardilloLiliana Catena Cardillo TecnosyderTecnosyder

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