Cura delle unghie, tecniche anticellulite, mantenimento della pelle ed epilazione laser: sono temi che Veronica Serra gestisce giornalmente presso il suo centro. L’estetica si sviluppa su più tematiche, legate anche al mondo paramedicale. La qualità dei materiali e le tecniche all’avanguardia utilizzate aiutano ad invecchiare bene, senza promettere miracoli.
Veronica Serra, l’estetica aiuta a curare gli inestetismi. Può spiegarci?
I clienti desiderano star bene con se stessi, curando il corpo con trattamenti finalizzati al mantenimento fisico, per il miglioramento dell’aspetto esteriore di mani, piedi, viso. Gli inestetismi possono variare: da un trattamento viso all’epilazione laser.
L’estetica quasi sfocia in ambito medico?
No, l’estetica e la medicina sono due cose separate ma possono lavorare insieme. Vengono definite, per esempio, paramedicali quelle procedure che vanno a risolvere gli inestetismi causati da una operazione, come dopo la mastectomia dell’areola mammaria, attraverso la dermopigmentazione paramedicale. In questo modo viene risolto un disagio psicofisico importante.
Qual è il caso più comune dove applicare la tricopigmentazione?
Ad oggi la calvizie più diffusa è l’androgenetica, che si può presentare sia come alopecia graduale, che come totale. Questa è legata all’attività della 5alfa-reduttasi, che trasforma il testosterone diidrotestosterone, e favorisce la perdita dei capelli. Inibisce proprio la papilla germinativa. Non tutti i clienti si possono rivolgere al medico che fa il trapianto nei centri di trapiantologia, perché in questi casi un bravo tricologo non esegue l’operazione, e interviene, così, il tricopigmentista, andando a creare un effetto densità.
Dove interviene la tricopigmentazione?
Interviene anche nel post trapianto, perché sia nella tecnica FUE che in quella FUT applicate al trapianto vengono rilasciate cicatrici. Mentre il trapianto dà effetto visivo volumentrico, trapiantando i bulbi, con la tricopigmentazione si colora la cute anche sotto il trapianto.
Un altro ambito paramedicale è quello legato alle unghie.
La professionalità dell’estetista non è solo limitata alla fantasia sull’unghia ma anche alla sua cura. Penso alla onicofagia, patologia che colpisce uomini e donne.
Quali cause comporta l’onicofagia?
La perdita dell’unghia. Questa patologia vede un soggetto entrare in contatto con le unghie, mangiandole o toccandole fino alla perdita dell’unghia stessa. L’estetista specializzata aiuta alla ricostruzione del letto ungueale. Il polpastrello, in caso di onicofagia, si inspessisce, rendendo l’unghia piccola. Per far sì che l’unghia non venga perduta, si procede con un sistema di pinzatura per rendere stabile il letto ungueale.
Quali prodotti possono essere utilizzati sul corpo di donne e uomini?
Il trattamento del corpo umano richiede la conoscenza dei prodotti adeguati, a seconda della persona con la quale ci si sta rapportando. Ad esempio, l’acido ialuronico proposto da diverse aziende è, spesso e volenieri, uno che non penetra nella cute perché ha un peso molecolare superiore ai 40 dalton.
Può approfondire?
Esistono vari prodotto di diverse aziende che si possono utilizzare per la cura degli inestetismi, sia corporei che del viso. L’importante è che abbiano un INCI appropriato. L’INCI è la sigla che enumera le componenti del prodotto.
Che prodotti consiglia per la cura delle unghie?
Consiglio Shellac, il semiparmanenti per eccellenza. È un brevetto della CND, che rispetta completamente la lamina ungueale, garantendo un servizio lucido e che dura 21 giorni, con la novità che è stato il primo prodotto a potersi sciogliere in acetone in tempi molto brevi, come uno smalto. perché si scioglie in cinque minuti. Oltre a questo, consiglio il gel l’acrilico
Chi ha inventato i prodotti Shellac?
Un chimico statunitense, Doug Schoon, che ha lavorato per la CND, inventando un prodotto ibrido perché la richiesta del mercato di circa 10 anni fa era quella di poter avere uno smalto alle unghie che durasse 3 settimane senza rovinare la lamina ungueale. Lui ci riuscì appieno.
L’estetica va a braccetto col mondo scientifico.
È necessario che ci sia una comprovata valenza scientifica dietro il lavoro di un’estetista. L’improvvisazione crea seri danni per la salute delle persone. L’estetista deve avere conoscenza del corpo umano, sapere quale prodotto utilizzare e in quali quantità, come adoperare un macchinario. Chimica, medicina e ingegneria sono legate dall’estetica, nei limiti consentiti per la professionalità.
Qual è un trattamento particolarmente difficile?
Sicuramente l’inestetismo più difficile da trattare è l’ipercheratosi e il melasma, la prima può colpire soggetti più adulti, la seconda può comparire anche in giovanissima età. L’estetica può lavorare questo tipo di inestetismo con diversi protocolli: dal manuale, che può essere il peeling chimico, glicolico, mandelico, oppure con altri trattamenti che possono essere meccanici, come il micro needling, o le micro-micro-fermo abrasioni.
Come varia il trattamento a seconda della persona seguita dall’estetista?
Le corporature sono diverse, dove la differenziazione è dovuta al ceppo etnico e dunque all’alimentazione.
Lo stile di vita è impattante sul corpo?
Chi vive in luoghi molto freddi è soggetto a costanti passaggi dall’interno delle abitazioni, molto riscaldate, all’esterno. Questo cambiamento repentino stressa la pelle, che deve adattarsi alle diverse condizioni climatiche in poco tempo. Chi vive in Paesi caldi tendenzialmente avrà una pelle più spessa, ed essendo più esposti al sole compariranno più macchie sulla pelle. Anche l’alimentazione gioca un ruolo decisivo per via del metabolismo: la dieta mediterranea — fatta di più pasti durante la giornata — è diversa da quella degli Stati nord europei, dove l’alimentazione è più grassa e si mangia con minore frequenza.
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