Quello della personalizzazione dell’auto, con interventi sia sugli interni che sulla carrozzeria, è un mercato in crescita. Le opzioni disponibili sono moltissime: dal cambio di colore della vettura alla scelta di fantasie particolari, con la possibilità di realizzare macchine uniche e adatte a rispondere alle specifiche esigenze di ogni automobilista. Ne parliamo con Vito Pavone, direttore generale del Centro estetico auto (Cea) Italian Design di Bergamo, da oltre vent’anni impegnato nel settore dell’automobile.
Pavone, sono molte le persone interessate a questo tipo di servizi?
“Sì, chiaramente parliamo di una nicchia rispetto al mercato generale dell’auto, ma si tratta di automobilisti molto appassionati, che tengono alla propria macchina e vogliono personalizzarla. Una tendenza, questa, che non si è fermata nell’ultimo anno con la pandemia, nel corso del quale anzi c’è stata una riscoperta dell’auto come mezzo di trasporto più sicuro”.
Perché si sceglie di personalizzare la propria macchina?
“In generale chi sceglie di cambiare il colore lo fa per differenziarsi, per avere un’auto che lo rappresenti appieno. Poi ci sono interventi, come quelli sull’imbottitura dei sedili o per correggere la posizione di guida, che servono per permettere al proprietario di essere più comodo sulla propria macchina. Ognuno ha il suo stile di guida, ma non tutte le auto sono uguali. Una stessa persona, per esempio, può passare da un modello classico a uno più sportivo: noi cerchiamo di adattare la vettura scelta dal cliente alle sue esigenze”.
C’è anche chi personalizza l’auto per promuovere la propria attività.
“Sì, ma anche in quel caso l’intervento non può limitarsi alla semplice applicazione di una scritta. La grafica da riprodurre sulla carrozzeria deve essere accattivante per attrarre l’attenzione di chi la vede e far sì che si interessi all’azienda. È fondamentale quindi la consulenza di un professionista che sappia utilizzare la propria creatività in fase di progettazione e tutte le accortezze necessarie per la realizzazione”.
A cosa bisogna fare attenzione nel momento in cui si sceglie la struttura a cui rivolgersi?
“È importante affidarsi a centri che abbiano esperienza nel settore, che eseguano con cura tutte le fasi dell’intervento, dalla progettazione alla realizzazione, e che usino materiali adatti. Nel caso della pelle per gli interni, per esempio, noi scegliamo la nappa che è più costosa della pelle rigenerata, quella che viene messa di serie, ma evita l’effetto scivolamento ed è più performante. È importante affidarsi a un professionista che rispetti le normative e sappia come muoversi, perché nel caso in cui venissero commessi errori si intaccherebbe il valore della macchina, con danni anche da migliaia di euro”
A proposito di rischi, quali sono gli errori da evitare?
“Innanzitutto bisogna rispettare le normative. Il rischio maggiore, poi, è fare un lavoro poco accurato, che poi non dura nel tempo. Per il wrapping, per esempio, è necessario smontare i vari pezzi della carrozzeria per applicare la pellicola su ciascuno facendo attenzione ai bordi. Se la si applica senza smontare i singoli pezzi si riducono i tempi, ma è molto più probabile che la pellicola si sollevi provocando sia un danno a livello estetico sia di efficienza, perché la pellicola non protegge più l’auto”.
Il wrapping applicato correttamente, invece, quanto può durare?
“Se fato bene può durare molto tempo, noi lo garantiamo 5 anni e al momento della consegna diamo un libricino con le accortezze da seguire, come non passare la macchina ai rulli e non lavarla con spugne abrasive”.
Si tratta di un intervento molto costoso?
“No, credo sia una spesa giusta, in ogni caso inferiore a quella per la verniciatura dell’auto. Ricoprire la macchina di pellicola, inoltre, ha un doppio vantaggio: da una parte si ha l’effetto estetico desiderato senza fare cambiamenti permanenti, dall’altra la si protegge da rigature, esposizione al sole e scheggiature perché tutto ciò che può colpire la carrozzeria viene ‘assorbito’ dalla pellicola”.
Ci sono controindicazioni?
“Nessuna, bisogna solo fare attenzione ai tempi. La pellicola non può essere applicata su una macchina verniciata da poco, perché la colla potrebbe impregnare la vernice. Bisogna aspettare 6 mesi. Questo, tuttavia, può diventare un’opportunità: se in carrozzeria ripariamo un’auto e il proprietario vuole anche cambiarle colore, consiglio di applicare la pellicola senza riverniciare la macchina. È una soluzione più economica”.
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