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Davide Marchesi, Associazione Scuola Silv: «La formazione professionale per rilanciare la moda italiana»

10/02/2020
in Interviste
Davide Marchesi, Associazione Scuola Silv: «La formazione professionale per rilanciare la moda italiana»

Come tenere viva la passione per la moda italiana? Con una formazione professionale in cui creatività, arte, sperimentazione e innovazione si fondono in un unico percorso di studio.

Perché per un lavoro nel mondo del fashion ci vogliono passione, talento ma anche tanta formazione. Ne parliamo con Davide Marchesi, formatore e responsabile marketing e progetti dell’associazione Scuola Silv di Bergamo, realtà fondata nel 1982 da Fausta Pesenti Gritti e oggi un punto di riferimento per gli appassionati di moda, design e stile. E proprio la moda nell’Associazione Scuola Silv è eccellenza, e non soltanto perché l’Istituto ha vinto diversi premi in oltre 35 anni di attività ma anche perché, con la collaborazione di validi professionisti del comparto moda per la progettazione e gestione dei corsi, la scuola dimostra che la formazione in campo sartoriale è il trampolino di lancio per preservare il made in italy e dare valore aggiunto a tutta la filiera.

Qual è la mission della scuola?

«La nostra mission è quella di formare professionisti del campo della moda e preparali a livello teorico e pratico, per un ingresso concreto nel mondo del lavoro. I corsi professionali sono quello di operatore dell’abbigliamento-sartoria e il diploma professionale di tecnico dell’abbigliamento, valido a livello europeo e per accedere ai concorsi pubblici. Essendo un ente accreditato dalla Regione Lombardia, in sezione A, tutti i percorsi scolastici in obbligo formativo sono gratuiti perché finanziati dalla Regione Lombardia con il sistema Dote. Oltre a questi due indirizzi di studio proponiamo anche corsi di specializzazione post diploma, corsi per adulti di modello e sviluppo su cad, costumista teatrale e fashion designer»

 

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Associazione Scuola Silv (BG)
Davide Marchesi
Davide Marchesi
Davide Marchesi
Davide Marchesi

Impara l’arte e mettila in pratica. Ci spieghi meglio.

«Per noi è importante che gli studenti  valorizzino le proprie idee e mantengano vivo il made in italy, valore aggiunto della moda. La cultura del saper fare è l’elemento caratterizzante di tutti i nostri corsi e progetti con il fine di preservare questo concetto e quindi la sartorialità come punto di partenza».

Come far crescere e accompagnare i futuri professionisti del comparto moda?

«Insistendo sulla cultura del saper far, il valore aggiunto della moda italiana. Per questo la sartorialità è il punto di partenza e fil rouge di tutti i percorsi che portano a una qualifica professionale. Oggi, infatti, il percorso moda non è normato e la formazione professionale offre maggiori possibilità per diventare stilisti e fashion designer. Anche le statistiche sorridono: la dispersione scolastica è molto bassa, a conferma che passione, motivazione e didattica personalizzata consentono di accompagnare gli studenti al diploma, seguendoli con attenzione durante tutto il loro percorso di studi».

Percorso che non si esaurisce in tre anni

«Si perché oggi il settore richiede competenze nuove e al quarto anno è importante arricchire il piano di studi con materie come marketing ed economia aziendale. La moda è da sempre un settore in continuo mutamento e al giorno d’oggi sono emerse nuove figure professionali legate al digitale come fashion blogger, influencer. Figure che non devono essere improvvisate ma che vanno formate, preparate e rese consapevoli».

In che modo?

«Cercando di abbinare alla formazione teorica molta pratica. La moda è sì tradizione ma anche tanta innovazione e didattica digitale. Per questo strumenti di ultima generazione come  tra lavagne Lim, cad, software di grafica per la moda, macchine da cucire, tagliacuci e asolatrici computerizzate devono essere un must nelle scuole come la nostra e che consentono di stare al passo coi tempi e di accompagnare al mondo del lavoro i diversi professionisti del settore moda: dal prototipista al figurinista, dal cartamodellista al sarto».

A proposito di lavoro. I dati dimostrano che il comparto è in ottima salute

«Si e come emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza Brianza Lodi, le imprese attive nel settore della moda sono più di 33 mila, di cui oltre 13 mila nella produzione moda, 16 mila nel commercio e quasi 5.000 nel design. Occupano oltre 190 mila addetti per un business di oltre 35 miliardi di euro all’anno».

Quindi gli sbocchi occupazioni sembrano essere una garanzia…

«Certamente ma il problema è che il settore non viene considerato ancora “attraente”, come conferma una recente indagine di Altagamma, fondazione cui fanno capo le migliori imprese italiane nei settori moda, design, food, ospitalità e automotive, secondo cui fra 5 anni mancheranno alle aziende del made in Italy 236.000 addetti specializzati nei settori del fashion e del design, di cui oltre 46.000 nella moda a livello nazionale. Tuttavia, solo il 30% degli studenti italiani sceglie una scuola tecnica e il 15% una scuola professionale».

La formazione professionale può quindi diventare un volano per rilanciare il made in italy?

«Il settore della moda è fondamentale per l’economia locale e l’occupazione. In tal senso oggi è ancora più importante puntare sulla formazione dei giovani, avviando un’azione di sensibilizzazione su studenti e famiglie coinvolti nella scelta della scuola da frequentare. L’obiettivo è far conoscere ai ragazzi percorsi di studio tecnici e creativi che li accompagnino verso sbocchi professionali più richiesti dal settore moda, riqualificandoli nell’immaginario collettivo delle famiglie che spesso tendono a sottovalutarli».

Per questo oltre all’alternanza scuola-lavoro l’organizzazione di eventi e sfilate fanno la differenza nel percorso di studi?

«Si e noi della Scuola Silv abbiamo diverse collaborazioni con enti e aziende per organizzare e valorizzare eventi e iniziative: i nostri allievi disegnano gli abiti che poi indossano e spesso cerchiamo di fondere la cultura sartoriale con l’arte e rendere la moda veicolo di comunicazione, concetti e valori che non siano legati alla sola immagine».

SCOPRI DI PIÙ

Visita il Sito Associazione Scuola Silv

Leggi anche Scuola Silv, la moda tra arte, creatività e stile. A tutte le età

Leggi l’approfondimento Ansa Scuola Silv di Bergamo: la moda? Da passione a professione

Tags: Associazione Scuola Silv (BG)bergamoDavide MarchesiLombardia

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